Una delle opere in mostraUna delle opere in mostra

Lavora in parallelo attraverso diverse tecniche, come il disegno, l'incisione, il cliché-verre (provini fotografici da incisioni di vetro e film) e la fotografia, ma l'obiettivo è soltanto uno: «mettere in discussione la sostanzialità e le qualità ontologiche della bidimensionalità e della rappresentazione, della figurazione e astrazione, dalla proprietà del supporto e la sua relazione con lo spazio». Così Alberto Finelli (Sant'Agata de Goti, 1986) spiega il fine ultimo di un personalissimo modus operandi che attraverso l'incontro tra varie ideologie e pratiche tecniche ha dato vita ad un campionario di "opere al nero".

Disegni, acqueforti, intarsi di ebano e bosso, venate di una precoce malinconia e di una laurenziana rassegnazione allo scorrere del Tempo, esplorano lo spazio/contatto tra classicismo e realtà. Nei suoi lavori domina l'ombra, presenza ambigua, a volte esplicitamente palesata o solo evocata, attorno a cui si strutturano le coordinate spaziali e compositive del racconto visivo. Un racconto che procede in sordina, per "fermoimmagini", per campiture uniformi e lente addizioni di segni. Finelli «raggiunge la profondità dell'ombra per stratificazioni, per lenta giustapposizione di segni di tratti di matita e lente acidazioni di acquaforte e acquatinta: è un mestiere antico, che per lui non ha

più segreti, che lo porta a nuove possibilità di linguaggio e di racconto». In mostra è possibile ammirare anche un monumentale tappeto artistico realizzato a quattro mani con il padre Pietro, artefice dell'omonimo dipinto.

Alberto Finelli vive e lavora tra Milano e Monaco di Baviera. Laureatosi in Grafica presso l'Accademia di Belle Arti di Brera nel 2010, al momento studia Arti visive presso l'Akademie der Bildenden Künste di Monaco di Baviera. Tra le sue già numerose esposizioni si ricorda la personale nel 2009 alla MC Gallery di New York eD a La Générale en Manufacture di Parigi nel 2011 e più recente nel 2013, insieme all'artista americano Ray Smith, alla Galleria Formentini di Milano. L'artista ha partecipato a diverse residenze internazionali, tra cui il Leipzig International Art Center di Lipsia, nel 2011, ed ha curato diverse mostre collettive, tra cui Die Spur, Subtópos e Servus! presso il Gartenhaus der Kunst di Monaco di Baviera rispettivamente nel 2010 e nel 2011.

GALLERIA OSTRAKON
via Pastrengo 15, Milano
tel. 3312565640, dorino.iemmi@fastwebnet.it
Orari: da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19.30
www.spazioostrakon.it