Riccardo Blumer e Luigi ZanziRiccardo Blumer e Luigi Zanzi

Non c'è più opposizione – Al Teatrino Santuccio di via Sacco, si torna a discutere su tematiche ambientali architettoniche della città; i relatori, Luigi Zanzi e Riccardo Blumer: "Una cultura urbanistica per Varese: il caso di Biumo", il tema della serata. Era un invito alla comunità, un dibattito che avrebbe voluto vedere sul tavolo del dibattito anche la controparte e cioè chi ha steso e sottoscritto il piano di riqualificazione del colle di Biumo il 28 novembre 2008: Regione Lombardia, Provincia di Varese, Comune di Varese e FAI. Poco il pubblico presente, ma tra questo Daniele Zanzi, presidente della Commissione del Paesaggio istituita per volontà della Regione Lombardia, ad inizio anno, Carlo Segre, presidente di Italia Nostra; assente invece il direttore del Fai, Marco Magnifico pur avendo inizialmente dato la disponibilità per discutere sull'argomento.

La storia di VareseLuigi Zanzi ha esaminato i punti cardini del progetto che dovrebbe vedere la riqualificazione del colle di Biumo, le basi su cui si fondano le iniziative che portano alla realizzazione di un nuovo centro alberghiero esattamente sul colle delle Ville Ponti. Partendo dalla abusata definizione di Varese quale 'città giardino', citata anche nel testo preliminare, erroneamente fatta risalire al XVIII secolo, quando "il concetto di tale idea di città nasce in Inghilterra a fine '800" – puntualizza Zanzi. "E' vero che a Varese sono presenti molti parchi e zone verdi, ma questi sono privati; il verde inteso nelle città giardino hanno un'accezione diversa, di luogo pubblico, parti integranti di un'architettura unitaria". Ma, oltre alla"sufficienza" del progetto, sono i numeri che preoccupano. La nuova struttura alberghiero-congressuale dovrebbe occupare una superficie costruita di 8500 metri quadri. Per quanto riguarda i parcheggi auto, sono previsti non meno di 200 posti. La cosa che più colpisce è il fatto che prima si tratti la parte costruttiva e solo in un secondo momento quella dell'analisi del paesaggio, quando per logica dovrebbe accadere il contrario, anche perchè considerando lo spazio a disposizione, mai si potrebbe pensare ad una metratura di costruzione così massiccia. "Prima si considerano i bisogni – precisa l'architetto Blumer –  il luogo a disposizione, l'accessibilità del sito, parametri e vincoli paesaggistici, dopo si decide se intervenire e come". Una convenzione, insomma quella siglata tra i promotori, "strana". commenta ancora Blumer. Tenendo ancora presente le premesse del progetto, è Zanzi a sottolineare che nessuno ad oggi è stato in grado di collegare Varese a Como o ancor peggio con Malpensa. Senza queste fondamentali vie di comunicazioni la nuova proposta appare senza fondamenta.

Colle di Biumo, visione aereaColle di Biumo, visione aerea

Incroci di sguardi – Chi per un motivo di tutela ambientale, chi per motivi di viabilità, chi di conservazione della storia cittadina, la posizione presa sul progetto è la medesima: no al nuovo progetto edilizio. Senza essere conservatori in negativo ma avendo un occhio di riguardo per il patrimonio esistente, sia questo architettonico, ambientale, naturalistico, paesaggistico. Lo stesso Daniele Zanzi dice di attendere che il progetto arrivi sul tavolo della Commissione da lui diretta, perchè questa può intervenire solo su progetti esecutivi, non durante la fase di pianificazione. I quesiti aperti sull'argomento rimangono molti. Non si vede il bisogno di costruire un nuovo albergo, quando le strutture esistenti, anche a poca distanza dal colle, non hanno vita facile. Senza contare che tra le aree interessate dal progetto rientra anche Villa Panza: si legge trasformazione dei volumi interni ed esterni, "modificando in tal modo l'impianto a 'U', considerato quasi un unicum nella storia delle ville del periodo neobarocco, con questa pianta", spiega Zanzi. Quest'ultimo interventi mira alla creazione di un ambiente adibito a ristorante, staccato da quello che è l'attuale spazio espositivo della villa.

Cosa succederà? – L'invito alla discussione pubblica è più che mai aperto. Un incentivo a farsi avanti, ad affrontare le decisioni che vengono prese, ma che non sempre portano ventate positive in una città che in diversi luoghi è maltrattata e degradata. "Mancanza di cultura", sottolinea Luigi Zanzi, che porta troppo spesso a pianificare interventi non corretti a favore della riqualificazione cittadina. Le occasioni per mettere sul tavolo i progetti e discuterne non mancheranno in futuro, il prossimo invito di Zanzi è rivolto alla discussione sul monte del Campo dei Fiori.