Una sottile percorrenza rossa pervade lo stilema connotativo dell’arte di William Xerra.
La scritta “Io mento” suffragata da un neon rosso sangue collocato su un’unica parete dello studio Legale Albè & Associati a Milano, suona come anima pulsante del progetto espositivo “Visibile sapere” ideato e curato dalla Galleria Cristina Moregola.

E il rosso di quel dire lo si ritrova di nuovo in un opera su tela di grande formato percorsa da trame di segni, su morbida stesura di nero, a formare un dedalo di quadrati entro i quali, in alternanza, compare una cabalistica presenza numerica.

Di nuovo quel rosso mentire vibra nel contesto di un’opera di minima fattura ma intenso come un colpo di fulmine, come un amore improvviso.
Negli altri spazi dello Studio, il cui pregio, al di la della componente professionale, consiste nell’accogliere e sostenere mostre e eventi culturali, il “Visibile sapere” muta toni e concetti.

 

Sfumature grigie e azzurre paiono fluttuare sulla superficie creando profondità irraggiungibili da sguardi e pensieri mentre la presenza di frammenti di cornici e dipinti antichi alimentano il mistero creativo su tele interinali percorse da chiodi a segnarne il perimetro come un laico rosario.

 

William Xerra – “Visibile sapere”, Milano – Studio Legale Albè & Associati, Via Durini 5. Fino al 27 aprile. Orario: lunedì – venerdì 15,30-18,30

Mauro Bianchini

 

William Xerra – Note biografiche

William Xerra, nato a Firenze nel 1937, vive e lavora a Ziano Piacentino. Tutta la sua opera è rivolta tra il segno poetico e quello pittorico, anche quando negli anni Settanta, tra happening, performance e video, concepisce una serie di opere strettamente “concettuali”. Sarà poi il frammento in grado di significare i percorsi e le memorie dell’esperienza quotidiana. Lo stile dell’artista evidenzia i limiti provvisori entro i quali è realizzata l’opera. Degli inizi degli anni Settanta sono: la “verifica del miracolo” con Pierre Restany, le “buste riflettenti”, i “libri-oggetto”, l’intervento su “lapidi dismesse”, i “poemi flipper”, con il poeta Corrado Costa. Quando agli inizi degli anni Ottanta Xerra ripensa alla pittura tutte queste esperienze tornano nel quadro, inteso come luogo di raccolta incessante di azioni, citazioni, appunti. Filiberto Menna lo conferma, nel 1987, uno dei Maestri italiani della pittura-scrittura-pittura. Il VIVE del 1972 accompagnerà l’opera dell’artista in tutto il suo percorso. Nel 2002 presenta alla Fondazione Mudima, Milano, il manifesto IO MENTO, letto da Pierre Restany.

www.xerra.it