Non va la mente mia lungi smarrita
Co' versi lusinghieri;
Ma per vari sentieri
Dell'inclito Durin l'indole addita.
Così recitava Giuseppe Parini nella sua "Gratitudine", composta nel 1791 per il Cardinal Angelo Maria Durini, in occasione della costruzione della splendida Villa del Balbianello sul Dosso di Lavedo, a strapiombo sul Lago di Como.
Sorto su un ex convento francescano, di cui oggi rimangono i due campanili e la facciata della chiesetta, l'edificio rientra pienamente nello stile delle "ville di delizia", residenze nobiliari per la villeggiatura estiva tra esclusivi salotti letterari e tavole rotonde a tema politico.

Passarono da qui diversi poeti, tra cui il già citato Parini, Giovanni Berchet, Alessandro Manzoni, Silvio Pellico e Giuseppe Giusti, e molti e celebri statisti risorgimentali del calibro di Massimo D'Azeglio, Luisa Blondel, Giacinto Provana di Collegno e Giuseppe Arconati Visconti, divenuto nel 1848 proprietario della villa e senatore del Regno d'Italia.

Sin dall'arrivo, colpisce il meraviglioso giardino: una struttura a terrazze che accompagna l'andamento del promontorio, addolcisce la natura rocciosa del territorio e valorizza un panorama già di per sé mozzafiato. Viottoli alternati a praticelli delimitati da siepi di alloro, edera e bosso, il loggiato naturale di lecci, cipressi e platani incorniciano le acque del lago e il profilo di Tremezzina e dell'Isola Comacina.
Di proprietario in proprietario, l'edificio finì nelle mani di Guido Monzino, imprenditore ed esploratore milanese, che dal 1974 si dedicò alla ristrutturazione e alla valorizzazione degli interni. Suo è il merito se oggi è possibile visitare una fornitissima biblioteca geografica e cartografica e una rara collezione d'arte che accosta pezzi cinesi, africani e precolombiani con mobili inglesi e francesi di fine Settecento. La villa è dall'88 affidata al FAI, Fondo per l'Ambiente Italiano, per lascito testamentario; l'ente si occupa a tutt'oggi con solerzia del mantenimento del giardino e delle visite guidate nella residenza.
Una bella occasione per visitare le bellezze del nostro territorio e sognare il Grand Tour, sui passi dei grandi della storia letteraria e politica dell'ottocento Italiano.