Villa BorromeoVilla Borromeo

L'anniversario della nascita – E' l'anno ortelliano a Viggiù. La stagione culturale ed espositiva del centro valceresino, presentata diffusamente dal sindaco Federico Rizzi, è all'insegna di uno dei suoi figli più illustri degli ultimi decenni, Gottardo Ortelli, nato nel paese dei picassas nel 1938, destinato a brillante carriera di pittore, docente accademico, operatore museale, politico infine, non a Viggiù ma a Varese.
Un programma che, spalmato tra il Museo Butti e la splendida Villa Borromeo recentemente restaurata, toccherà non solo le arti visive, ma anche la musica, il cinema, i motori.

La 'campagna' del 1980 – L'impronta di Ortelli è però chiara fin da subito. Una mostra dedicata ai Longhi, eccezionale famiglia di architetti viggiutesi a cavallo tra '500 e '600, a loro modo protagonisti della grande stagione barocca romana, viene a ribadire la centralità di una scuola di plastificatori, scalpellini, artisti, architetti, che si dispiega nei secoli dalla Valceresio la dove fiorivano i migliori cantieri artistici. Già nel 1980, una esposizione classificatoria degli interventi urbanistici e architettonici di Martino Longhi il Vecchio, Onorio e Martino Longhi il giovane, presentava disegni originali, rilievi, e una inedita campagna fotografica proprio di Gottardo Ortelli, a quel tempo conservatore del Museo Butti.

Sui luoghi dei Longhi – Quel materiale fotografico, conservato sin qui nei depositi del Butti, viene rivalutato oggi per una nuova ricognizione dei Longhi. Fotografie realizzate da Ortelli nel 1980, a Viggiù, a Roma, a Velletri, in Canton Ticino, a Milano; dovunque avessero operato i Longhi nei luoghi in cui da umili manipolatori della pietra hanno trovato dapprima la dimensione di architetti e in seguito, una tranquillia normalità di commissioni di alto rango. La mostra sui Longhi, verrà inaugurata sabato 17 maggio.

L'omaggio all'artista – In autunno, invece, l'altro omaggio a Ortelli. Una mostra  monografica, incentrata sulle ultime stagioni del pittore; quelle in cui, superati gli sperimentalismi concettuali degli anni Settanta, maturava la pienezza del suo espressionismo astratto, a larghe, nervose, incendiate campiture cromatiche. Non ci sarà solo Ortelli. In calendario anche l'omaggio ad un altro intenso artista del dopoguerra, Franco Fossa; quindi quello dedicato a Franco Pedrina e successivamente una retrospettiva dedicata alla Grande Guerra con l'esposizione di ritratti dei caduti viggiutesi realizzati dal pittore Antonio Piatti.