Daverio – Si è appena conclusa e già si pensa al futuro e a nuovi appuntamenti. Grande successo e ampia partecipazione a “La mente è in gioco & simposio della neoludica”,  la start up organizzata nella suggestiva cornice di Villa Silbernagl, rivolta ai più giovani, in particolare plusdotati, ma non solo. Il progetto infatti nasce da una emergenza educativa. Secondo una statistica dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) i bambini plusdotati rappresentano il 5% della popolazione pari a 390.000 scolari italiani. Accade però che spesso non vengano riconosciuti nemmeno dalla stessa famiglia. Sono bambini precoci, con una memoria di ferro, un’acuta immaginazione, curiosi ma che spesso tendono a isolarsi. Hanno comportamenti molto introversi, sono solitari, non si relazionano e tendono ad annoiarsi. Per questo vengono diagnosticati come alunni iperattivi con scarso rendimento scolastico. Il progetto Feed Their Mind”, presentato in occasione della start up, intende proporsi sia alle scuole sia alle stesse famiglie perchè attraverso nuovi percorsi possano capire meglio i figli e affrontare le problematiche.

All’interno dell’evento sono stati organizzati incontri, conferenze, laboratori e mostre. “E’ la game art la corrente artistica del XXI secolo”. A dirlo sono i curatori della mostra che ha celebrato il decennale di neoludica Game art Gallery. Come il cinema ha rappresentato il secolo scorso, così l’arte del video game rappresenta questa era. L’esposizione ha tracciato un percorso che collega l’espressione pittorica tradizionale alle nuove pratiche artistiche che, cambiando linguaggio ed estetiche, hanno modificato, attraverso la tecnologia, anche la divulgazione. Nel decennio, queste esposizioni hanno fanno tappa in diverse e rilevanti sedi come, per citarne alcune, la prima mondiale alla biennale di Venezia nel 2011, al museo della Scienza e della Tecnica a Milano e al Lucca Comics & games, lo scorso anno.

Esposizioni realizzate utilizzando materiali digitali che gli artisti, giovanissimi e studenti, producono attraverso il computer. Bellissime idee con le quali creano i videogiochi dove si fondono arte, architettura letteratura, musica e sound design. “L’obiettivo – sottolinea Debora Ferrari – è farlo capire a tutto pubblico anche ai non giocatori. Come è avvenuto in occasione della start up dove abbiamo  voluto porre l’accento proprio sulla realtà e l’identità di questi nuovi artisti che espongono la propria concept art”.

 

La Redazione