Doveva concludersi domenica 26 novembre, ma Marcello Morandini ha ottenuto una proroga. La mostra Vareseincomune, che vede impegnati i circa sessanta artisti dell'Associazioni Liberi Artisti della Provincia di Varese abbinati a 12 fotografi professionisti del territorio andrà avanti ancora per due settimane.

Più piccola, più compressa, o stipata. Cosa succede? Succede che in tre saloni fin qui occupati dall'esposizione, la direzione del Museo ha l'urgenza di ricollocare come era in precedenza dei lavori l'ampia biblioteca specialistica raccolta nei decenni dall'istituzione museale, circa 9.000 volumi, comprensiva anche della sezione storico artistica di più recente formazione, transitata negli anni scorsi per il Castello di Masnago e poi ritornata a Villa Mirabello.

In pratica, una buona metà del percorso espositivo. "Siamo riusciti ad ottenere una proroga, convincendo gli artisti a garantire da qui sino alla chiusura della mostra la loro presenza a rotazione – spiega il presidente dell'Associazione Morandini – convinti che, anche se ridotta nelle dimensioni, la mostra tuttora offra occasioni pregevoli di vedere ottimi lavori".

Il problema sta infatti nelle riduzioni forzate. Undici coppie di lavori – una fotografia e un'opera che l'accompagna – sono state vendute e, da oggi rimosse; altri hanno scelto di non proseguire e hanno ritirato fin d'ora i propri lavori; le rimanenti verranno trasferite nei locali rimasti a disposizione.

L'obiettivo, inutile nasconderlo, ha anche un risvolto di natura squisitamente economica. La mostra ha rappresentato un grande sforzo per le casse associative, comprensivo di un voluminoso catalogo edito da Quirici. L'Associazione ha sin qui goduto dell'ospitalità dell'amministrazione comunale ma il ricavato della vendita delle opere e dei cataloghi deve andare a bilanciare le uscite. Da qui la necessità di un ulteriore sforzo. Con i compromessi che ne conseguono.

Compromessi non particolamente graditi alla conservatrice archeologica di Villa Mirabello, Daria Banchieri, che aspetta da tempo di poter ricollocare la mastodontica biblioteca, ora posizionata nella futura sala riunioni: "Avevo preso accordi già da tempo – spiega – sperando di poter fare le cose nei tempi previsti e senza dover passare attraverso un allestimento in corso…"