La copertina del volumeLa copertina del volume

Tutto è nato da una scoperta che unisce fortuna, bibliofilia e anche un po' di coraggio. Un corpus di fabulae che intersecano miti biblici, verità storiche e leggende e che ha fatto da spina dorsale a tutto il vocabolario letterario e iconografico del Medio Evo, la celebre Leggenda della Vera Croce di Jacopo da Varagine (o Varazze),  opera capitale  che, partendo dai vangeli apocrifi narra le due vicende del ritrovamento della croce a Gerusalemme da parte di Sant'Elena, madre dell'Imperatore Costantino e dell'esaltazione del Sacro Legno.

In secondo luogo, un'anonimo ristampato nell'ottocento che amplia lo spettro dei racconti favolistici; e un nuovo volume che esce oggi che raccoglie e riassembla le versioni documentandone riccamente la parte iconografica. L'autrice è Federica Armiraglio, 32 anni, di  Gallarate, storica dell'arte, diversificate collaborazioni museali anche all'estero e non nuova a rapporti editoriali con le edizioni Skira che da pochi giorni ha distribuito nelle librerie questo nuovo La leggenda di Adamo ed Eva

"Eileen Romano, una delle direttrici editoriali di Skira, trova casualmente una fotocopia anastatica di un manoscritto anonimo trecentesco, la Legienda di Adamo ed Eva sua moglie, pubblicato da Paolo D'Ancona nella seconda metà dell'800 – racconta l'Armiraglio – che si rifà in parte alla tradizione aurea della Leggenda della Vera Croce di Jacopo da Varazze, compilata nel XIII secolo, ma la amplia, risalendo al mito fondativo di Adamo morente e di suo figlio Set inviato in Paradiso per chiedere il perdono. Da lì è nata la voglia di ricostruire questa mondo a cavallo tra mito, storia e leggenda, approfondendo le iconografie dei cicli pittorici più importanti".

Federica ArmiraglioFederica Armiraglio

Quale la ragione della grande importanza della vera croce? L'unione tra simbologia religiosa e potere imperiale, la legittimazione del secondo in virtù della adesione all'insegna salvifica. In hoc signo vinces, sotto l'insegna della croce vincerai, è scritto nella Leggenda. Il legno sacro, nato dalle spoglie di Abramo, trasformato in ponte da Salomone, divenuto la croce del martirio di Cristo, trafugato a Costantinopoli e infine riportato a Gerusalemme.

Laureata all'Università degli Studi di Milano con una tesi sulla secessione viennese, esperienze probanti dal punto di vista professionale nell'ambito del contemporaneo, l'Armiraglio ha nel corso degli anni ampliato la sua conoscenza specifica anche sulle vicende artistiche più remote. Nel volume appena pubblicato, il posto d'onore è per il ciclo celeberrimo di Piero della Francesca ad Arezzo, ma il portato iconografico è molto più ricco.

La ricerca delle fonti è stata complessa. Molto si sa ed è stato scritto su Piero, meno noti sono forse il ciclo di Agnolo Gaddi, nel Duomo di Prato, realizzato intorno al 1390, o quello di Cenni di Francesco a Volterra, nella Chiesa di San Francesco all'inizio del XV secolo – specifica l'autrice – ma non ci siamo limitati agli affreschi di epoca medioevale o primorinascimentale; documentiamo, tra gli altri, miniauture, tavoli ed altri oggetti decorati, ad esempio il Trittico-Reliquario di Stavelot oggi conservato a NewYork alla Pierpont Morgan Library, fino ad un lavoro del Tiepolo".

Una storia, quella della Vera Croce, raccolta e compilata secondo le coordinate culturali del tempo, nella seconda metà  del 1200 con domenicana pervicacia da fra Jacopo, ad usum del Cristianesimo, in cui si intrecciano nella meraviglia, la storia d'Oriente e di Occidente, i testi sacri e le leggende orali e capace di rigenerarsi ogni qualvolta la Chiesa necessitasse di nuovi motivi di persuasione all'interno contro un nemico comune.

"E' uno degli aspetti più interessanti di tutta l'aura che gravita intorno a questa leggenda: la commistione di fatti storici e non, la verità della storia ufficiale piegata in qualche modo ai fini della creazione del mito della Vera Croce – riflette Federica Armiraglio – una sorta di manipolazione. Non necessariamente era un tema per sollecitare contributi, ma certo da carsico poteva tornare in auge nei frequenti tempi di crociate o di tensioni ideologiche. Basti pensare che il ciclo di Piero ad Arezzo venne realizzato durante lo scisma".
Ce ne è abbastanza perché l'argomento possa tingersi di forti risvolti d'attualità.

La leggenda di Adamo ed Eva
Edizioni Skira
€ 15.00