Trittico della libertà - E. Vedova, 1950Trittico della libertà – E. Vedova, 1950

Ancora una Meteora, e ancora un'aggiudicazione. Il mese scorso fu Londra il teatro dell'incanto dove passò una delle opere simbolo di Marinellia Pirelli – l'artista di nascita veronese, ma trapiantata a Varese negli anni Settanta – nel corso di una strepitosa sessione delle Italian Sales.

Nei giorni scorsi, un seduta d'asta di arte contemporanea italiana si è svolta nella sede milanese di Sotheby's, in Palazzo Broggi. Un'ampia carrellata che ha messo in fila tutti i maggiori artisti del secolo scorso italiano, da Medardo Rosso a Enzo Cucchi. L'opera di Marinellia Pirelli, datata tra il il 1969 e il 1971, come la precedente è stata realizzata dall'artista con alluminio, opalina, motore elettrico e lampadina ed è esposta tra le altre, nella mostra allestita nel 2003 presso la Villa Panza di Biumo.

Il lavoro, che partiva da una base d'asta tra i 12 e i 15 mila euro, è stato battuto per 16,200 euro. Torniamo a dire, come già in precedenza: non male per una artista rimasta per molti, moltissimi anni ai margini delle grandi mostre e del mercato.
Con Meteora, altre opere, trasitate dalla collezione Pirelli sono state vendute, anche nella tornata milanese: lo stupefacente Diario di Renato Marmbor, autentico pezzo di vita della nouvelle vague romana, realizzato nel 1967, partito da una base d'asta non superiore ai vecchi cento milioni e acquistato dal nuovo proprietario per più di 81mila euro. E poi, ancora, opere di Vito Acconti, Vincenzo Agnetti, Mark Tobey e Gino Marotta.

L'incontro che ha fruttato complessivamente vendite per più di 10 milioni di euro ha avuto come superstar, peraltro abbastanza atteso, Emilio Vedova, scomparso proprio quest'anno. Suo il record di vendita delle tre sessioni in programma. Una sua opera è stata battuta 618mila euro quando la base di partenza era stimata tra i 200 e i 300mila.
Un'olio su tela, quello di Vedova, Trittico delle libertà, di grandi dimensioni, cm 135×186, in passato già facente parte della collezione Panza di Biumo, poi transitato per la Galleria Tornabuoni di Firenze e da lì acquistato dal suo precedente proprietario.

Dietro l'exploit di Vedova, conferme per i soliti noti: Fontana, che supera il miliardo di lire con un Concetto spaziale in rame del 1963, ed altre ragguardevoli quotazioni con altri pezzi, la Seggiola di Van Gogh di Enzo Cucchi che raggiunge la quotazione stratosferica di 468mila euro e un Madre e figlia di Carlo Carrà del 1939, che tocca quota 353mila euro.