Fabrizia Buzio NegriFabrizia Buzio Negri

Se c'è una dote di Fabrizia Buzio Negri, è la tenacia. Da anni segue diversi artisti della provincia di Varese, cura mostre e pubblicazioni, è il critico di riferimento del Circolo degli Artisti. Ma, da qui ad arrivare alla Biennale di Venezia, ne corre. Eppure, è tutto vero, ecco il suo nome comparire a curare uno degli Eventi Collaterali – più di trenta, da tutto il mondo – della 52esima Esposizione Internazionale d'Arte. L'abbiamo intervistata, per telefono.

Finalmente svelato il "colpo grosso" cui faceva cenno, qualche mese fa…
"Sì, ce l'abbiamo fatta…è proprio la Biennale, un evento collaterale in un luogo particolare, il Presidio Militare di Riva degli Schiavoni."

Fabrizia, com'è che si arriva alla Biennale?
"Ma, io avevo già partecipato nel 1995, con ArteLaguna, e la Raciti mi aveva vista e notata. Via internet, abbiamo avuto i primi contatti, iniziando a collaborare a un progetto, senza sapere dove saremmo arrivate."

Quando avete capito che sarebbe andato in porto?
"Il progetto è stato presentato a Claudio Strinati, sovrintendente per il Polo Museale romano, che l'ha portato avanti. E la Biennale l'ha approvato."

Di che cosa si tratta?
"Un'installazione, simbolica e ipertecnologica insieme: è lo spazio di una stanza, la stanza dell'artista, della sua ispirazione, dove lo spettatore può entrare e ritrovarsi."

La Stanza dell'ArtistaLa Stanza dell'Artista

Dov'è l'aspetto tecnologico?
"Nel pavimento, ad esempio, che riproduce con una speciale tecnica d'avanguardia quello reale dello studio romano dell'artista. Oppure nelle ceramiche dell'esterno, di uno speciale materiale anti-inquinante."

E i simboli, l'esoterismo?
"Nella stanza si trovano degli oggetti particolari, dotati di una carica simbolica e autobiografica: un letto, gli stivali, una porta, la lampada. Lo spettatore si sente trasportato nell'intimità dell'artista, attraverso le diverse componenti della sua creatività."

Ci può dire qualcosa dell'artista? Chi è Loredana Raciti?
"Lavora da più di dieci anni nel campo artistico, dopo esperienze nella moda. E' nata in Sudan ma è italiana, ha lavorato con il collage, quindi ha aderito al Metropolismo, un movimento teorizzato da Bonito Oliva. Coniuga manualità e tecnologia, ha pubblicato anche alcuni libri. Una persona molto curiosa, moderna, aperta al nuovo. Ci siamo trovate subito…"

Loredana RacitiLoredana Raciti

Fabrizia Buzio Negri che cavalca il nuovo, la tecnologia?
"Certo, non mi sono mai tirata indietro, io amo e uso da sempre le moderne tecnologie"

Il catalogo?
"Un lavoro tremendo, ho vissuto gli ultimi tempi tra le bozze della Leonardo Mondadori International, che lo pubblica. Il mio saggio è piuttosto sostanzioso, Lo Spirito del Tempo, otto pagine di riferimenti storici importanti, a cui Loredana Raciti guarda."

Il critico d'arte varesino, molto criticata a dire il vero "in patria", si prende una bella rivincita ed è visibilmente soddisfatta. Anche stanca, quindi confessa di prendersi qualche giorno di vacanza, prima della maratona che sarà l'inaugurazione: tre giorni, per entrare in una stanza e uscirne più consapevoli. La kermesse veneziana sta per iniziare, Varese c'è. Pazzesco. Chapeau.