Maddalena Pizzo a sinistraMaddalena Pizzo a sinistra

Se, come sembra in queste ultime ore prima dei verdetti elettorali, la riconferma dell'attuale presidenza a Villa Recalcati non vedrà reinsiediato sulla poltrona dell'assessorato alla cultura l'attuale inquilino, a Giangiacomo Longoni occorrerà riconoscere, tra altri, un merito: quello di aver battezzato, in nome anche del richiamo alle radici tanto care alla Lega così come al concetto di marketing territoriale, il progetto di rete museale, giunto oggi ad un nuovo capitolo, non meno importante ed inevitabile. Quello dell'approdo sul web, con sito nuovo di zecca.

In ritardo rispetto ai tempi previsti, polemizza l'assessore, sicuramente in anticipo rispetto al larvale Sistema dei Musei di Arte Contemporanea ancora tutto da decifrare. Quello archeologico, al contrario, è realtà legislativa, operativa, funzionante, già da un anno e mezzo, da quel 12 ottobre 2005 quando venne firmata la convenzione, con cui – firmatari i comuni di Varese, Angera, Arsago Seprio e Sesto Calende – si decise di comporre una rete sotto l'egida della Provincia, della Regione Lombardia e degli Istituti Territoriali del Mibac, per valorizzare, studiare, promuovere l'esteso ed importante patrimonio archeologico di cui gode il nostro territorio. In quell'atto di nascita, allora, si decise di affidare ai Musei Civici di Varese il ruolo di capofila, per importanza delle collezioni e per la centralità del capoluogo. Presidente venne nominato proprio l'assessore Longoni.

Il sindaco di Sesto Calende E. ChierichettiIl sindaco di Sesto Calende E. Chierichetti

Da allora, sulla base di progetti di volta in volta presentati, e grazie a finanziamenti rendicontati è stato possibile per i singoli musei disporre di mezzi ulteriori per portare avanti i propri progetti di catalogazione dei beni, ma sopratutto creare una sorta di team più o meno collaborativo sul territorio tra i diversi enti. Un confronto utile, si suppone, tra diverse realtà, che vedono oggi molti e competenti attori muoversi sul territorio; figli diversi di quell'unico padre che fu Mario Bertolone, davvero per molti lustri del secolo scorso, deus ex machina del mondo archeologico provinciale

Lo stesso pool che era presente a Villa Recalcati, al cospetto dell'assessore regionale Zanello e di molti funzionari della Sovrintendenza archeologica da cui muove l'annuncio di uno studio in corso, molto articolato, sulla cultura di Golasecca esteso al Piemonte e all'Emilia Romagna che dovrebbe preludere ad un cospicuo volume e forse ad una importante esposizione.

Un pool, si diceva, di cui i più significativi rappresentanti erano Maddalena Pizzo, coordinatrice del Simarch, il direttore dei Musei Civici di Varese Alberto Pedroli, il conservatore Daria Banchieri, il conservatore del Museo  Archeologico Mauro Squarzanti,  la conservatrice del  Museo Archeologico di Angera Serena Massa, il responsabile del Museo archeologico di Arsago Seprio Giancarlo Politi.

Il direttore dei Civici Musei A. PedroliIl direttore dei Civici Musei A. Pedroli

Il progetto del nuovo sito (www.simarch.org) è stato cofinanziato dagli Enti proprietari dei musei e dalla Regione Lombardia sul bando per i contribuiti ai sistemi museali, ai sensi della L.R. 39/74. Un sito agile, di facile consultazione, messo gratuitamente a disposizione dal Ministero dei Beni Culturali, accessibile da ogni sistema operativo e, naturalmente anche da persone disabili, con ogni informazione logistica sui singoli musei, notizie normative, percorsi culturali e turistici.

"Sono contento – ha ribadito l'assessore Longoni – di poter presentare in anteprima il sito web del sistema dei Musei Archeologici della Provincia di Varese, che darà un valore aggiunto a tutto l'impianto del sistema museale a livello nazionale".
Non tutte rose e fiori, naturalmente, nel clima festoso della presentazione. Dai piani alti della Regione traspare qualche mugugno: le pagelle prima o poi non tarderanno ad arrivare per chi non è in linea con i contributi economici da versare come stabilito dalla convenzioni in atto, vedi il caso di Arsago Seprio, così come chi è in ritardo sui progetti di catalogazione secondo gli standard regionali del proprio patrimonio, in questo caso proprio il capofila Varese.