La conferenza stampaLa conferenza stampa

Motivo di orgoglio per la città – "Una vitalità ancora maggiore se possibile di quanto non avesse in passato". Non c'è miglior viatico, per approcciarsi alla mostra "Le trame di Penelope", dell'entusiasmo che l'assessore Fassa fa colare come miele sullo staff della Galleria. Direttrici, collaboratrici, tutti inclusi, all'indomani dell'ufficializzazione dell'incarico a Philippe Daverio quale consulente per la prima mostra della nuova Gam: "Le mostre all'avanguardia, il ciclo di conferenze sull'architettura e l'attività didattica che credo sia la prima in Italia, se teniamo conto della massa critica della popolazione".

Gam a 360 gradi – "L'intento della galleria – rincara dal canto suo la direttrice Emma Zanella – è di portare a mille la progettualità per questa sede e per il nuovo museo; stiamo dando il massimo per far vivere il museo alla città con proposte a 360 gradi, questo grazie anche all'assessorato". La mostra, dunque: tre artisti di generazioni diverse che hanno però sviluppato un modo di relazionarsi col pubblico e tutte già in passato relazionate con la Gam. Alice Cattaneo in particolare, operatrice al museo per due anni, il cui Workshop esposto è nato in stretta collaborazione con la sezione didattica.

Emma Zanella e Raimondo FassaEmma Zanella e Raimondo Fassa

Artiste conosciuteName diffusion è invece una collettiva da Marion Baruch – presente per l'occasione insieme a Arben Iljiazi – che ha vissuto a Gallarate per molti anni prima di trasferirsi in Francia. La collaborazione con questa collettiva è iniziata nel 2004 grazie all'interesse di questi artisti per la Z.a.t. Con loro è nato il progetto Accumulazione T. Enrica Borghi, dal canto suo, allestì il suo Sipario luminoso per Palazzo Minoletti, proprio in occasione di Zone Artistiche Temporanee.

Opere e workshop – Semplici le linee guida che lo staff ha dato alle artiste: "Abbiamo chiesto loro di portare due lavori, uno già concluso da osservare e uno da progettare per il museo, i modo da creare un workshop a progettualità aperta in cui le opere saranno sempre diverse. In questo meccanismo sarà fondamentale il rapporto col pubblico: i bambini delle scuole per Alice Cattaneo, coloro che sanno lavorare all'uncinetto per Enrica Borghi e un pubblico eterogeneo per Name diffusion". Il museo diventerà, questo è l'auspicio, un momento di incontro e divertimento. Workshop particolari: "Incentrato sull'utilizzo di frammenti di scarto; queste artiste hanno la capacità infatti di prendere materiale dal quotidiano e di ridefinirlo attraverso l'intervento artistico, in questo senso il titolo Le trame di Penelope indicano questa tessitura che si fa e si disfa nel tempo". Un work in progress cui sarà sottoposto anche il catalogo della mostra, aggiornabile con foto in tempo reale.

Un lavoro di Alice CattaneoUn lavoro di Alice Cattaneo

Storie di figurine – Spiega il suo lavoro Alice Cattaneo: "Questo progetto nasce dalla stretta collaborazione con il dipartimento didattico. L'idea è quella di coinvolgere bambini con materiale familiare come le figurine e di manipolarlo; i bambini potranno scegliere 4 figurine da ritagliare e attaccare al muro per comporre frammenti di una storia, avendo a disposizione lo spazio del corridoio, interagendo con esso per creare le loro storie. Le figurine verranno appiccicate al muro con un percorso preciso, non vi sono connessioni casuali ma creeranno delle scene sul muro, tracce di storie, con l'intento di usare lo spazio del museo in maniera inusuale".

Intessere relazioniName diffusion invece utilizza il tessuto in maniera relazionale; esso viene visto come forma dell'incontro. Il workshop è situato in uno spazio in cui sono collocati tessuti e scarti, l'invito è a creare dinamicità dello spazio, scegliere pezzi di tessuto da portare a casa e da lavorare in museo in una sorta di laboratorio con caffetteria funzionante. "Questa è un'occasione per far entrare anche il pubblico non convenzionale del museo" sottolinea Emma Zanella. Marion Baruch sottoscrive e aggiunge: "E' stato interessante vivere e sperimentare la collaborazione con l'èquipe della Gam; questo è un lavoro grande e collettivo, che continuerà ad essere collettivo per tutto il periodo della mostra".

Un lavoro di Enrica BorghiUn lavoro di Enrica Borghi

Tessuto urbanoBioboutique, una finta boutique che opera una ricerca sul materiale come la plastica, è il lavoro di Enrica Borghi. Il suo laboratorio in fieri invece è una città vista dall'alto costruita con tetrapak: "Un elemento nuovo per l'artista – spiega Zanella – le piaceva forma semplice. Accanto alle forme in tetrapak vi è un lavoro che trasforma i sacchetti di plastica in gomitoli, che vengono poi lavorati all'uncinetto, per creare il cosiddetto tessuto urbano.Un lavoro che ha richiesto un impegno enorme da parte delle tirocinanti e ha coinvolto anche le donne del Melo; anche questo è un modo nuovo di relazionarsi col museo".

L'industria a servizio dell'arte – "E' molto importante – conclude Fassa – vedere che la città di Gallarate, leader non solo in Italia ma anche del mondo nel settore tecnologico e industriale, dimostra di accogliere la provocazione delle artiste e di essere in grado di far diventare questo materiale industriale materiale per l'arte". Dall'assessore filosofo un ringraziamento  finale a tutte le aziende del gallaratese che hanno prontamente risposto all'appello della Gam, mettendo a disposizione materiale di produzione. "Il primo merito di questa mostra è la capacità di coniugare il mondo dell'impresa e quello dell'arte, visti spesso come mondi distanti". E la Gam si conferma, tremendamente, all'avanguardia.

 

Le trame di Penelope: Enrica Borghi, Alice Cattaneo, Name Diffusion. Opere e workshop
10 novembre 2007 – 10 febbraio 2008
Inaugurazione 10 novembre 2007 ore 19.00
Mostra a cura di: Emma Zanella
Civica Galleria d'Arte Moderna, Viale Milano 21, Gallarate tel/fax: 0331.791266
orari: da martedì a domenica
10.00-12.20 e 14.30-18.20
Ingresso gratuito
Visite guidate con prenotazione al numero
0331.791266
e-mail: eventi@gam.gallarate.va.it
sito web: www.gam.gallarate.va.it