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Una scienza nuova, l'archeologia subacquea, nata nel nostro secolo grazie alla tecnologia, che ha permesso di superare alcuni limiti che la natura ha imposto all'uomo, in particolare la respirazione sott'acqua. Ma l'uomo ha sempre cercato di scendere nell'acqua, anche solo per recuperare oggetti perduti e per questo ha nei secoli ideato strumenti via via più sofisticati a partire dalla campana di vetro, fino alla più moderna sorbona.

Questo l'incipit della conferenza di Massimo Palazzi, conoscitore del mondo sommerso, lui stesso impegnato in campagne di scavo subacquee, che ha voluto raccontare le proprie esperienze. Prima un excursus sulla storia della disciplina: uno dei più antichi scavi è quello delle navi di Nemi, nel Lazio, scavate negli anni Trenta, o meglio recuperate prosciugando il lago che le conteneva. Poi negli anni Cinquanta lo scavo del relitto romano ad Alberga, scavato da Lamboglia, con metodi ancora poco scientifici, ma tuttavia giustificabili con i tempi ancora non maturi.

mare n.Il relitto di Vasa

Ma cosa nasconde il mare? Una delle realtà più comuni è data dai relitti navali, che sono stati tragicamente bloccati al momento della calata a picco, e che conservano gli oggetti che erano trasportati. Un esempio è il Vasa, nave nordica affondata nel porto di Stoccolma, al momento del varo nel Seicento. Gli scavi archeologici moderni hanno permesso di recuperare gli oggetti legati alla vita quotidiana.

Viaggio ad Ustica. Protagonista della serata l'isola di Ustica, oggi luogo di scavi di archeologia subacquea. L'isola è ricca di giacimenti archeologici, relitti, spesso sovrapposti, perché incagliati nella stessa secca. Ma non solo. È stato il relatore a condurre il suo pubblico in giro per l'isola, allo scopo di mostrare la bellezza dei tesori locali, ancora in situ, seguendo una serie di itinerari subacquei, messi a punto dagli archeologi del luogo, come il relitto di Santa Maria, della Cala del Cannone.Oppure il villaggio dei Faraglioni, risalente all'Età del bronzo.

Reperti bellici. Sempre vicino ai faraglioni, anche reperti bellici, resti di un aereo dell'Aermacchi caduto in guerra, e addirittura una grotta riempita di frammenti ceramici, forse la discarica di una villa romana, presente sulla costa.

Un mare ricco, il Mediterraneo,
che nelle sue acque cela ancora importanti tasselli della nostra storia e che ha reso l'Italia quel grande paese ricco di arte che oggi è.