Un'opera di NavaUn'opera di Nava

Sull'onda della contemporaneità – Ascritto alla neoavanguardia del Cubofuturismo dal 1975, da quando comincia a scandire piani e superfici. I suoi soggetti rimandano da quel momento alle prime sperimentazioni cubiste di Braque e Picasso. Ecco comparire sulle tele chitarre o pipe scorciate dal basso. Inizia l'analisi pittorica che unisce più punti di vista e li fonde su un'unico piano. Carluccio Nava è però anche altro. E' un ragazzino di nove anni che ha già la passione per l'arte nei geni e che prende in mano il pennello per avvicinarsi alla natura. "La sua prima opera è stata un paesaggio; era poco più di un bimbo, all'età di nove anni ha provato le prime emozioni per l'arte che ha poi sviluppato per tutta la sua vita con ricerce, studi e soluzioni sempre nuove" ci racconta la moglie, Elda. Carluccio, scomparso nel 2001 lascia infatti un nucleo vasto di opere pittoriche, acquerelli e disegni che raccontano la sua storia. Una passione grande ed un'emozione sempre nuova, sempre rinnovata.

Arte in maschera – Dal bambino affezionato al paesaggio, al cubofuturista che cerca di aggiornarsi sulla contemporaneità artistica pur ricavandone soluzioni autonome. Compaiono e ritornano i grandi maestri, il milanese Ferruccio Garopesani che lo sceglie come allievo prediletto e che gli fa frequentare il suo studio di Suna, luogo d'incontro con un altro artista importante nella formazione di Nava: Mario Tozzi. L'esperienza 'cubista' rimane, ma si aprono nuovi orizzonti tematici. Dal 1985 inizia la sua passione per la Commedia dell'Arte; Pulcinella, Brighella e Arlecchino usciti dalla penna di Carlo Goldoni, in quella Venezia così distante da noi, trovano nuova vita attraverso i colori e i pennelli di Nava. Ed ecco così un nucleo di opere dedicate ai personaggi tragicomici che animavano i teatri settecenteschi. Nava esce anche dalla tela, recupera il formato tradizionale della pala d'altare e del trittico. Nascono così le opere per una Cappella privata a Laveno Mombello e per il Collegio di S.Maria, a Pallanza.

Un'altra opera dell'artistaUn'altra opera dell'artista

Affetti – Carluccio Nava non lascia mai le sue origini che ritornano come soggetti nelle sue opere, sempre elaborate con il linguaggio ormai personale, nutrito di rimandi, ma autonomo. Da una parte Verbania, che lo vede nascere nel 1930 e dall'altra Albizzate, il piccolo comune in provincia di Varese dove si trovano i suoi affetti più cari. Proprio da qui arrivano i dipinti che troveranno sede per quasi due mesi nell'Hotel di Colmegna, sul Lago Maggiore. La moglie si è occupata della scelta delle opere "quest'anno porto a Luino una ventina di dipinti; l'anno scorso erano tutti legati alle maschere adesso invece ci sono vari soggetti. Saranno quadri a olio, acrilici e qualche acquerello. Siccome ho ancora dei quadri molto grandi di mio marito" continua Elda Nava "ho dovuto fare delle fotoriproduzioni di queste tele, in modo da poterli mostrare, per l'impossibilità dello spazio di accogliere gli originali. Il locale è molto bello e grande, ma in questo modo riesco ad esporre più pezzi". La moglie descrivendoci alcuni lavori sottolinea l'aspetto più pregnante di Nava, quella passione che non lo frenava mai, che gli faceva sperimentare anche tecniche diverse "ha provato a fare anche delle incisioni, solo due però; poi disegnava molto, faceva bozzetti per i quadri che completava a colori, adesso mi sono rimaste poche opere qui in studio e altre sono conservate in una galleria Svizzera, a Friburgo".

Mostra di pittura postuma di Carluccio Nava
dal 3 maggio al 29 giugno 2008
Hotel 'Camin'
Via Palazzi, 1
Colmegna, Luino (VA)
Inaugurazione sabato 3 maggio ore 17.00
per info tel ai numeri: 0331-991261/339-2217067