La volta di San GiorgioLa volta di San Giorgio

Capolavoro di autentica arte – Entrando si resta senza fiato per la Gloria della Vergine affrescata da Pietro Antonio Magatti e Giuseppe Baroffio e per lo sfavillante tabernacolo a tribuna in legno scolpito e dorato. Così Silvano Colombo presenta la chiesa di San Giorgio di Biumo Superiore nel suo Occhio al Barocco a Varese: "È in assoluto la nostra chiesa barocca per eccellenza, sintesi di architettura dipinta e di figure (…). Il travestimento delle pareti e delle volte è completo e allucinante. Ma, superiamo l'impatto, teniamo gli occhi in basso, puntati verso l'altare maggiore dove brilla la macchina lignea architettata, scolpita, intagliata e dorata del tabernacolo a tribuna. (…) L'opera, che si vede benissimo essere importante ed impegnativa, si realizza combinando il lavoro del legnamaro e dell'indoratore".

Il recupero a seguito del restauro – Già da qualche mese, la bellezza delle arti figurative si è arricchita delle armonie dei suoni dell'organo restaurato presso il laboratorio della famiglia Vincenzo Mascioni ad Azzio. A settembre il primo concerto di inaugurazione. Sabato scorso (2 febbraio) il secondo appuntamento musicale, diretto dal Maestro Matteo Galli. Durante la serata è stato presentato il volume: "L'organo di San Giorgio in Biumo Superiore di Varese" di Maurizio Isabella, introdotto da don Piero Quattrini, parroco di Biumo Superiore e da Roberto Nessi presidente del Comitato per l'Organo di San Giorgio, associazione costituitasi più di vent'anni fa con l'obiettivo di promuovere il restauro del prezioso manufatto. Scrive Nessi nella prefazione al libro: "Un antico organo a canne a trasmissione meccanica è al tempo stesso uno straordinario strumento musicale, un raffinato congegno meccanico, concentrato di secoli di esperienze e di ingegnose soluzioni, un elemento architettonico, ma è anche un documento, nonché l'opera dell'abilità, dell'impegno e dell'amore di nostri simili: pertanto è a pieno titolo un bene culturale".

Matteo GalliMatteo Galli


Somiere, catenacciature, condotti del vento, violeggianti
– Termini che ai più suonano come parole sibilline, misteriose. Si tratta invece delle principali componenti dell'organo sottoposte, dopo approfondita lettura e comparazione con altri manufatti, a restauro e, solo in presenza di rotture o vistosi cedimenti, a sostituzioni. Da tutte le parti dell'organo si sono rimosse incrostazioni e polveri, si sono controllate le guarnizioni e, dove necessario, rimpiazzate. Le parti metalliche sono state disossidate, mentre quelle lignee trattate con sostanze antitarlo. Scrive l'autore del volume: "Le pesanti manomissioni subite dall'organo di Biumo nel corso degli anni avevano del tutto offuscato e reso irriconoscibile questo prezioso strumento. L'eliminazione di alcuni registri e l'accorpamento di altri con la modifica sostanziale della loro meccanica sono solo alcuni degli impropri interventi che avevano alterato la fisionomia originale. La comprensione di queste stratificazioni è stato il momento più complesso del restauro. La lettura approfondita dello strumento è stato il primo problema con il quale il restauratore si è dovuto cimentare".

Tradizione musicale a Varese – Lo studio di Maurizio Isabella presenta non soltanto le varie tappe del restauro e gli interventi di riparazione delle parti danneggiate ma ripercorre alcune tappe fondamentali della vita musicale e organaria varesina: "La città con le sue castellanze e il territorio circostante tenne sempre in grande considerazione la musica e le espressioni artistiche e religiose ad esse legate. Ne fanno fede l'iconografia, gli strumenti e i musicisti da sempre presenti sulla scena varesina. Alquanto importante è il ben noto affresco quattrocentesco conservato nel Castello di Masnago con una elegante dama che, sotto una tenda, suona un portativo. (…) L'importanza per la musica e il posto d'onore assegnatole emerge eloquentemente anche dalla Cronaca di Varese del Tatto. In questo prezioso scritto numerose sono le notizie inerenti la posa di strumenti, la manutenzione agli stessi e l'organizzazione di manifestazioni musicali". C'è da aggiungere infine che la famiglia organaria varesina Biroldi si distinse nel panorama musicale del Settecento.

Nota degna di merito – Nel 2007 è stato organizzato dalla Provincia un ciclo di concerti su antichi organi del nostro territorio: Busto Arsizio, Mesenzana, Oggiona con Santo Stefano, Gornate Olona, per un totale di 25 appuntamenti musicali. La mossa vincente è stata quella di inserire tutti gli organi restaurati all'interno di un circuito di cultura musicale e di riscoperta storica. Ci auguriamo un bis di altrettanto successo per l'anno della Varese mondiale.