Il traguardo volante – Lo scatto in avanti Pietro Scampini l'aveva già prodotto nella scorsa estate, quando piazzò la sua scultura filiforme in ferro, raffigurante le sagome di due ciclisti, all'incrocio tra le valli del luinese, la Valcuvia e la Val Marchirolo. Era il suo tributo al grande Alfredo Binda eroe a pedali di queste terre, e prima avvisaglia in vista dei prossimi mondiali.

Ospitale – Amante dello sport in genere, e non da ora, con una passione viscerale da non generare sospetti, Pietro Scampini apre la sua casa da tempo a giovani ciclisti di estrazione internazionale. Italiani, statunitensi, australiani non fa differenza. Purché siano giovani, soprattutto, e che intendano lo sport come è giusto debba essere inteso. Lui procede, intanto, ancora facendosi ispirare, non solo dai ciclisti, ma anche da altri fenomeni sportivi che hanno lasciato impronte visibili nell'immaginario degli ultimi decenni.

L'antologia dei primati – Campioni, di tutte le discipline – sciatori, vogatori, maestri del tiro con l'arco, cestisti, calciatori, ginnasti, maratoneti ed altri ancora – che da mesi ormai si recano nel suo studio castronnese, o che lo ospitano a casa propria – per incontri da cui sortiscono veri e propri ritratti degli 'attrezzi del mestiere": le mani, i piedi, i remi, i guantoni, una sfera da basket; calchi in gesso che diventano tasselli di una antologia da libro dei primati, da catalogo di campioni olimpionici e iridati. Sarà, questa, un'altra sorpresa che Scampini intente presentare alla città in occasione dell'appuntamento ciclistico di fine settembre. E non è detto che tra le impronte di qualcuno ancora in attività non si annidi un possibile vincitore alle prossime Olimpiadi estive di Pechino. Questa sì, sarebbe una bella finestra per la città.

Il mosaico 'civico' – Ma intanto, ritornando all'iconografia del ciclista, l'imprevedibile scultore ha tagliare un altro traguardo volante. A Villa Recalcati è stato ufficialmente presentato un mosaico (misure cm 180×180) che sarà apposto nelle stanze della sede della Provincia fino alla conclusione dei Mondiali.
L'opera, in rigorosa veste bianco-rossa civica, è stata realizzata dall'artista con la collaborazione del maestro mosaicista Ivan Tozzo, cresciuto alla celebre Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo. Una tecnica nobile e antica, riaggiornata dai due artefici. Alle tessere musive, invece di un taglio casuale, è stata riservata una preparazione ad hoc, con tagli dell'esatta misura richiesta dallo svolgimento della composizione e quindi innestate in presa diretta per conferire alla superficie un'impressione di profondità. Specifici e particolari anche i materiali utilizzati: tutti di recupero, mattoni, tegole, cottoe vecchi coppi a dare un solfeggio di tonalità sul rosso nelle parti figurate. Marmo di tipo bottigino, biancone, travertino romano per lo sfondo. A margine, l'artista ha voluto regalare al presidente Marco Reguzzoni, una spilletta d'oro con la forma del ciclista. Uno dei tanti gadget che Scampini sta sfornando in vista del Mondiale.