Pubblichiamo la seconda parte del video relativo al viaggio in Turchia – Istanbul e Anatolia Centrale, compiuto nel 2010. Si tratta di un percorso estremamente vario e incantevole che mi ha portato dagli angoli più remoti della metropoli di Istanbul fino alle montagne dove si nascondono ancora i seguaci del Sufismo. Paesaggi scolpiti nella roccia, siti archeologici di due millenni fa, locali e taverne misteriose nei vicoli delle città, musica per le strade, religioni e riti che s’intersecano e si fondono a un’intensità culturale tutta da scoprire.

Ecco l’itinerario di viaggio, seguitemi…

A Istanbul ho iniziato visitando Piazza Taxim e ammirando il Ponte di Galata, il Palazzo Topkapi, la Moschea S. Sofia, la Moschea Blu, il Mercato delle Spezie (dove mi sono perso come al solito…) e Gran Bazar. Poi ho raggiunto Ankara lasciandomi trasportare per ore dalla storia nel Museo delle Civiltà Anatoliche. In seguito ho fatto rotta verso est raggiungendo il Lago salato di Tuz, Saratli, Kai Seri (l’Antica Città di Cesarea), e finalmente ho raggiunto la Cappadocia, Gorheme e Sultan Hani. Poi a sud verso Konia, dove ha sede il santuario di Mevlana, Pamukkale, con le sue incredibili conformazioni geologiche e infine il mare di Antalya. Da Izmir un volo interno mi ha riportato a Istanbul. La durata del viaggio è stata di 10 giorni complessivi dall’Italia.

Altri tre frasi o aforismi che hanno ispirato questa avventura:

Una sola tazza di caffè porta quarant’anni di amicizia. [Proverbio Turco]

La società dell’impero ottomano non conosce quella che per noi è la nobiltà di nascita. E’ una società dove non esiste neppure il concetto di nobiltà, vale a dire il pregiudizio per cui solo chi ha un grande nome e una famiglia prestigiosa alle spalle ha diritto ad occupare i posti di comando.” [Alessandro Barbero]

Si diffondeva intorno un odore dolce e speziato insieme, che poi è l’odore di tutta la Turchia.” [Georges Simenon]

E per finire riporto l’incipit del racconto dal titolo “Singolarità Gravitazionale” pubblicato nella raccolta dal titolo “Un albergo a Mille Stelle” edita da Aporema Edizioni. Si tratta della mi prima impressione, appena arrivato a Istanbul.

Definire “città” una distesa lunga trenta chilometri, popolata da oltre quindici milioni di persone, mi pare piuttosto riduttivo. Secondo gli occidentali Istanbul è la porta dell’Oriente e secondo gli orientali è la porta per l’Occidente; secondo me fa parte degli ultimi luoghi interessanti del pianeta, dove davvero si fondono millenarie culture e modernità, dove si può cercare di afferrare la chiave di lettura del nostro tempo…”

Buona visione e… Buon viaggio!

Ivo Stelluti,
Il Viaggiator Curioso