Artevarese chiude il lungo ciclo dedicato a Milano antica con un salto indietro nel tempo, nella storia più remota. V secolo a.C, la Lombardia, in particolare l'area compresa fra Adda e Ticino, era dominata dalla cultura di Golasecca.

A Milano doveva già esistere un insediamento, in particolare nella zona compresa fra le attuali Via Meravigli e Piazza Duomo, come lasciano intendere i ritrovamenti archeologici. Probabilmente qui convergevano tracciati protostorici, ricalcati poi dalle vie romane. Poco si può dire dell'insediamento, che probabilmente si estendeva su una area di 12 ettari, ma si può escludere un vero e proprio impianto urbanistico, e preferire piccoli nuclei organizzati intorno agli assi stradali.

Ai dati archeologici si aggiunge la voce della tradizione: lo storico latino Tito Livio, alcuni secoli più tardi, racconta la fondazione di Milano ad opera di Belloveso, nipote del re dei Biturigi, una delle più potenti tribù celtiche d'oltralpe. Belloveso sarebbe giunto in un luogo chiamato insubre e consideratolo di buon auspicio perché al suo seguito aveva una tribù con lo stesso nome, si fermò e fondo la città. Un'altra tradizione invece sottolinea come fu una scrofa semilanuta ad indicare ai Galli il luogo di fondazione della città, da cui Milano avrebbe preso il nome.

Nei secoli seguenti altre popolazioni celtiche giunsero in Italia, portando una nuova cultura, detta lateniana e in particolare l'area compresa tra i fiumi Ticino, Po e Serio vide l'insediamento della tribù degli Insubri. Milano assunse in quell'epoca il ruolo di principale centro insubre, sede probabilmente di un santuario federale. E fu proprio questa la città che i Romani misero a ferro e fuoco nel III secolo a.C, durante le lotte contro i Celti del nord Italia.

Non si conosce quasi nulla dell'insediamento insubre, che doveva essersi impostato sull'abitato golasecchiano: i resti di quel periodo furono cancellati dai lavori di sbancamento e livellamento eseguiti nel II secolo a.C., quando Milano, conquistata dai Romani, iniziò ad adeguarsi ai modelli urbanistici romani.

Ancora una volta le fonti letterarie parlano: Plutarco e Polibio, storici greci, definiscono Milano la località più importante degli Insubri, la più grande e la più popolosa. E i dati archeologici, soprattutto materiali come ceramiche di produzione locale e importata, dimostrano l'esistenza di vie commerciali in partenza da Milano.