Milano – Vi sono titoli di mostre d’arte talmente intriganti da anticiparne la qualità.
Accade con “Tre sguardi in macchina”, a cura di Elisabetta Longari, in corso alla Nuova Galleria Morone.

Ad intersecare la loro visone del mondo sono gli “sguardi” di Adriana Altamira, Ugo La Pietra e Franco Vaccari quale vivido spaccato esistenziale e creativo degli anni ’60, il cui valore non è solo didattico e storico per le nuove generazione, ma risulta un ripasso di memoria anche per chi più giovane non è.

Fondamentale il dialogo tra curatrice e due degli autori,  Altamira e La Pietra, il cui risultato ha portato ad una oculata e significativa scelta delle opere.
L’attenta indagine condotta da Adriana Altamira su una serie di iconiche immagini che hanno condizionato le scelte pubbliche e private di masse di fruitori, tende a sottolineare la capacità persuasiva di alcuni mezzi di comunicazione rivelando il loro unico fine speculativo.
Ugo La Pietra decodifica gli impianti urbanistici e il loro conseguente impatto sulla qualità del vivere comune, ponendo l’accento sulla possibilità di una nuova estetica architettonica progettata a misura d’uomo.

Densi di ideali creativi, i lavori di Franco Vaccari affrontano la possibilità che un’opera d’arte non sia vissuta esclusivamente da chi la crea ma possa essere elemento di fruizione e ispirazione a chiunque senta la necessità di avvicinarsi ad essa, mettendo in atto un proprio significativo linguaggio. Dopodiché l’artista va oltre, conferendo ad un’opera d’arte il potenziale di creare nel mondo sempre più bellezza.

“Tre sguardi in macchina” – Milano – Nuova Galleria Morone, Via Nerino 3. Fino al 19 novembre. Orari: martedì-venerdì 11-19. Sabato 15-19

Mauro Bianchini