La Torre Colombera di Gorla MaggioreLa Torre Colombera di Gorla Maggiore

Padre-padrone – Antonio Calvenzani rimane saldamente in sella alla Fondazione Torre Colombera di Gorla Maggiore, di cui è una specie di padre-padrone. E' lui che è riuscito a portare a Gorla Maggiore la collezione di gessi dello scultore Odoardo Tabacchi, prefigurando la costituzione di un museo, è lui che ha voluto un volume importante dedicato a Tabacchi, di prossima uscita, ed è sempre lui che, tramite la Fondazione, ha gestito le stagioni d'oro della Torre Colombera. Uno spazio che da due anni non ospita più mostre di rilievo. Anche le altre iniziative avviate si sono un po' smarrite, ma Calvenzani non demorde, ha saputo attraversare le amministrazioni che si sono avvicendate ed è pronto a ripartire, alla testa del nuovo Consiglio della Fondazione, come un capitano che conosce burrasche e bonacce ma porta sempre la sua nave dove vuole. Lo abbiamo intervistato sui punti "caldi" della navigazione:

Quando riaprirà la Torre Colombera?
"Nel prossimo mese di settembre."

Con quale tipo di proposta?
"Non posso ancora rispondere con precisione, ma entro le prossime due riunioni del Consiglio stabiliremo i programmi e i regolamenti. Sarà comunque un programma corposo."

Ha parlato di regolamenti: in che senso?
"Non sarà più come prima, con la Torre che si faceva carico di ogni cosa: ora l'artista o chi per lui dovrà partecipare ai costi e provvedere al catalogo, per esempio. Stiamo appunto definendo le nuove regole per l'uso dello spazio."

Fi affiderete a un curatore di riferimento?
"Dobbiamo ancora valutare, si potrebbero vagliare via via le diverse proposte, oppure a rotazione annuale incaricare un curatore, come succede all'estero."

Passiamo all'argomento "Tabacchi": a che punto siamo con il Museo dedicato allo scultore?
"Finalmente si è sbloccato l'appalto per il restauro del Palazzo del Municipio, una parte del quale diventerà la sede del Museo Tabacchi. Nel senso che è quasi pronto l'edificio dove traslocheranno, durante i lavori, tutti gli uffici comunali."

E con i restauri dei gessi?
"Ultimato il primo lotto, siamo pronti a procedere con gli altri, rimangono solo da decidere gli aspetti logistici del lavoro. Si potrebbe ricominciare dai pezzi più piccoli, ma indubbiamente la Soprintendenza non ci facilita la vita, anzi, a volte, esige condizioni che facciamo fatica a comprendere fino in fondo."

Che rapporti avete con la Regione Lombardia?
"Buoni, siamo stati tra i primi ad essere riconosciuti e il nostro progetto del Museo Tabacchi è piaciuto moltissimo ma poi, dietro le parole, i finanziamenti più importanti finiscono a quelli del tuo stesso colore."

Calvenzani, in fin dei conti, a che cosa imputare la pausa evidente nei grandi progetti di Gorla Maggiore per la cultura, soprattutto artistica?
"A diversi fattori concomitanti: la malattia e la scomparsa del ViceSindaco Paolo Albé, la diffidenza della nuova amministrazione, gli inconvenienti tecnici e le lungaggini burocratiche…ma di una cosa può star certo…"

Vale a dire?
"Non è vero, come si dice in giro, che abbiamo finito i soldi. Anzi, siamo stati formiche e li abbiamo messi via così bene che adesso siamo pronti a ripartire, facendo tesoro naturalmente dell'esperienza acquisita."

Che cosa farete prima di tutto, con questo capitale da investire?
"Possiamo affrontare i rimanenti restauri, pubblicare il grande libro dedicato a Tabacchi e sostenere per almeno due anni le attività in Torre Colombera."

Insomma, la pausa di riflessione è servita a qualcosa…
"Proprio così. Del resto, si è percepita negli ultimi anni una certa saturazione nelle proposte degli spazi espositivi della provincia, basta guardare la crisi di Villa Pomini a Castellanza e della stessa Fondazione Bandera di Busto. Noi, con la Fondazione, per tanti versi abbiamo precorso i tempi, ora ripartiremo con la Torre, presto avremo ben tre spazi a disposizione. Il problema è tener presente il contesto di riferimento e quel che si vuole ottenere. Occorre ripartire con il piede giusto."