Forse, quando i libri rimangono aperti lontani da sguardi umani, le parole si trasformano in fili creando libere percorrenze oltre le pagine.
Questo forse immaginava Maria Lai (Ulassai 1919- Cardedu 2013) componendo una delle più intense opere, "Le parole prigioniere" (2008), che danno vita alla mostra "Sul filo del mistero", a cura di Chiara Gatti e Andrea Dall'Asta, con la collaborazione della Galleria Morone di Milano e la Galleria Il Chiostro di Saronno, in corso presso la Galleria San Fedele a Milano.
Del resto, è detto comune che quando si è impegnati in una narrazione o in una lettura, è fondamentale non perdere il filo del racconto.
E il racconto procede aprendo dialoghi con Jorge Eduardo Eielson, maestro peruviano con cui Maria Lai strinse un una amicizia e un confronto che durò negli anni, con le mappe del padre gesuita Athanasius Kirker libro illustrato sulla Cina antica pubblicato ad Amsterdam nel 1667 e alcuni "Concetti spaziali" di Lucio Fontana.
E se le opere di Eielson paiono dire che una narrazione regge se è sorretta da passaggi nodali, i Concetti spaziali di Fontana sostengono le infinite possibilità del raccontare.
Maria lai nasce a Ulassai il 27 settembre 1919.
Compie i primi studi in collegio a Cagliari con la sorella Giuliana.
Conseguito il diploma magistrale, nel '39 si trasferisce a Roma iscrivendosi al Liceo Artistico sotto la guida di Marino Mazzacurati.
Il secondo conflitto mondiale la costringe a lasciare Roma per trasferirsi a Venezia dove si iscrive alll'Accademia di Belle Arti con Arturo Martini.
L'incalzare degli eventi la porta ad abbandonare la città lagunare per Cagliari. Nella stessa città, l'anno seguente insegna all'Istituto Tecnico femminile fino al '49. Negli anni '50 le prime mostre: a Cagliari e alla Galleria l'Obelisco a Roma, dove continua a vivere negandosi per un decennio ad ogni richiesta espositiva. La creatività rinasce prolifica dal '71 in poi con personali a Roma, sino alla Biennale di Venezia, stabilendo altresì un rinnovato legame artistico con il suo paese natale. Nel 2011 vince il prestigioso "Premio Camera dei Deputati per il 150° dell'Unità d'Italia" con l'opera "Orme di leggi". Nel 2012 con una spazio a lei dedicato partecipa alla "Fiera d'arte Contemporanea" a Miami.
Muore a Cardedu il 16 aprile 2013.
Secondo Maria Lai, l'dea di cosmo come trama narrativa apre ad una incantevole e articolata "Lavagna" (2004) eseguita su panno nero dove si dipanano trame di fili a definire un immaginario spazio celeste la cui ragione di esistere si accosta ai perimetri appena accennati di mondi terrestri.
Che la sorgente delle storie sgorghi dalla notte dei tempi, lo si coglie dal libro in stoffa "Da lontano" (1993) percorso da sottilissimi ricami che come un canto proveniente da antico sapere acquieta e lenisce timori e affanni.
Maria lai – "Sul filo del mistero"
Milano – Galleria San Fedele, Via Hoepli 3a/b
Fino al 5 novembre
Orario: martedì-sabato 16-19