Busto Arsizio – 74 anni fa, nel gennaio del 1944, alcuni lavoratori della ditta Ercole Comerio di Busto, colpevoli di aver fomentato uno sciopero, vennero arrestati e poi deportati nel campo di sterminio di Mauthausen. Un ricordo ancora doloroso.

Ma come preservare la Memoria di fatti come questo nei nostri giovani? E’ stato a partire da questa domanda che lo Spazio Arte Carlo Farioli ha deciso di usare un nuovo linguaggio, il fumetto, nell’allestire la mostra che, negli ultimi quattro anni, ha ricordato la tragica data nella storia della città.

immagine italia vestita di stracci

L’esposizione di quest’anno porta il titolo ‘Storie di Resistenza’, è stata curata da Elisabetta Farioli, Tiziano Riverso e Leo Magliacano e presenta alcune tavole a fumetti tratte dal libro ‘Festa d’aprile. Storie partigiane scritte e disegnate’, pubblicato dall’Editore Tempesta per il 70° anniversario della Liberazione. Il volume raccoglie le immagini tratteggiate da fumettisti e vignettisti noti per raccontare le storie sulla Resistenza che li hanno toccati personalmente, momenti che ci trasportano in tanti angoli diversi della nostra Penisola. Elisabetta Farioli, dello Spazio Farioli, sente di avere fatto la scelta giusta presentando queste tavole così intense, personali, capaci di fermare lo sguardo.

E’ stato bellissimo vedere la risposta dei giovani sia all’inaugurazione che nei giorni successivi. – racconta – La loro stessa presenza alla mostra ha dimostrato la validità di questa proposta: che venissero dal Liceo Artistico o dallo Scientifico sono stati coinvolti dal linguaggio del fumetto, che attira i giovani e comunica; lo dimostra anche il numero elevato di adesioni al corso di fumetto proposto dallo Spazio Farioli. La cosa bella e importante indicata dalla presenza di tanti giovani tra il pubblico più consueto – aggiunge Farioli –  è che la Memoria non si perderà. Sopravviverà. Abbiamo pensato: come aiutare il ‘passaggio del testimone’ da una generazione all’altra? Il linguaggio del fumetto funziona. E’ sicuramente un modo per preservare il ricordo. Si racconta quello che è successo, poi ciascuno deciderà quale ricordo conservare”.

Lo Spazio Arte Carlo Farioli è stato fondato dai figli dell’artista bustocco, Elisabetta e Stefano, e da un gruppo di amici: all’interno di quello che era lo studio-galleria del padre vengono oggi allestite mostre di grande interesse artistico, come questa  quarta edizione del ricordo, realizzato esponendo opere tematicamente legate al giorno della deportazione.

“Per affrontare il tema dapprima abbiamo scelto di usare i linguaggi più tradizionali, come la scultura. L’evento legato alle opere di Franco Fossa è stato molto bello, come l’allestimento successivo, dedicato a Federico Simonelli, che realizza sculture in qualche modo inquietanti. Ricordo che l’esposizione di Simonelli era stata visitata da una classe della Scuola Media: tutti avevano osservato con attenzione le opere, percependone l’inquietudine, il senso di timore. I ragazzi erano in qualche modo in soggezione e sembravano pensare alle pagine dei loro libri di storia. Però non erano coinvolti, nonostante la bravura degli artisti. Fossa è stato anche il preside del Liceo Artistico di Busto e Simonelli è una figura eccezionale, un personaggio con un formidabile curriculum d’artista. Ma ai giovani non arrivava: la scelta del fumetto ci ha permesso di raggiungerli”.

“Mio padre era molto legato alla sua città. Per ricordare questo triste evento aveva realizzato una grande opera che viene sempre esposta nel giorno delle celebrazioni il 13 gennaio. Busto si muove per visitare la mostra presso lo Spazio Farioli, ricevere la benedizione all’interno della Comerio e partecipare a una conferenza con un oratore importante. Il percorso prosegue poi con un momento in chiesa dove, sull’altare, viene esposta l’opera di Carlo Farioli e termina con un momento conviviale: una cena insieme. Il tutto organizzato dal Comune di Busto Arsizio”.

Ho voluto proseguire qualcosa che aveva iniziato mio papà. – conclude Elisabetta Farioli – Ho quindi cercato degli artisti che potessero portare avanti questa iniziativa. Durante l’estate penso già a come organizzarmi, sottopongo il mio progetto ai Comerio, dell’omonima ditta, che continua a funzionare molto bene. Quest’anno ci siamo avventurati in un territorio nuovo usando il fumetto, ma avevamo il libro ‘Festa d’Aprile’, che è già stato presentato ed esposto con successo in 40 comuni italiani. Abbiamo voluto portare anche delle testimonianze come bandiere e il cappello di un alpino che è stato ucciso quando la guerra era ormai finita e, su una parete, si può leggere una frase molto significativa di Ferrer Visentini: ‘Non siamo mai stati degli eroi …un eroe è qualcuno che compie un’azione straordinaria una sola volta … Abbiamo semplicemente fatto quello che bisognava fare’.

Storie di Resistenza, tavole a fumetti tratte dal libro ‘Festa d’aprile’
Mostra a cura di Leo Magliacano, Tiziano Riverso ed  Elisabetta Farioli
Spazio Arte Carlo Farioli, via Silvio Pellico 15, Busto Arsizio
Fino al 27 gennaio, dalle 16:30 alle 19
Ingresso libero

Chiara Ambrosioni