Sono partiti da qualche settimana gli scavi attorno al perimetro della Chiesa di San Michele, nei pressi del cimitero di Venegono Inferiore. L'intervento riguarda "il restauro facciale della chiesa e formazione di trincea areata", non un vero scavo archeologico quindi, ma un'operazione che richiede ugualmente la presenza vigile della Soprintendenza Archeologica.
L'architetto David Antognazza, direttore dei lavori, insieme agli operatori, hanno fatto in breve il punto sulla situazione: "I lavori di preparazione di questa struttura devono essere seguiti e preceduti da assistenza archeologica. Poi scavando la trincea sono emersi tutta una serie di evidenze a carattere archeologico che stiamo documentando, quando questa fase sarà terminata i risultati verranno registrati e resi noti".
Il livello di scavo è ancora superficiale, ma sono già emerse le prime tombe, come era ipotizzabile. "Interessante, ma lo vedremo in corso d'opera, sarà il carattere che hanno queste sepolture: cercare di capire che tipo di strutture sono, se sono cose molto antiche, se ci sono più fasi di sepolture che possono essere precedenti o meno alla chiesa".
L'esistenza della chiesa è documentata già nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, una sorta di "catalogo" redatto da Goffredo da Bussero alla fine del Duecento in cui l'autore stende un repertorio alfabetico dei santi venerati sia nella città di Milano che in diocesi, annotando per ognuno gli altari, oratori o chiese ad essi dedicati. Fu questa la prima chiesa esistente in Venegono Inferiore e come tale, anche se situata in posizione decentrata rispetto all'ubicazione del paese, sin dalle sue origini svolgeva la funzione di chiesa parrocchiale ufficiale come emerge dalle Visite Pastorali di san Carlo Borromeo.
Nelle sue Ordinazioni del 1606, il cardinal Federico Borromeo minaccia di far demolire la chiesa per utilizzarne il materiale nella costruzione della nuova parrocchiale. L'ordine viene revocato dal delegato dell'arcivescovo Cesare Monti nella visita pastorale del maggio 1640.
Nei deceti della visita pastorale del 1716, risulta che presso la chiesa di San Michele vi fossero i sepolcri in cui venivano deposti i cadaveri di persone morte per peste o qualche altra epidemia.
Risulta che tra il 1780 e il 1781 la comunità di Venegono Inferiore costruisce nuovi sepolcri per ottemperare a ordini governativi che avevano lo scopo di porre fine alla consuetudine di seppellire i defunti nelle chiese. Come conseguenza, anche la chiesa venne ristrutturata per rispondere alle nuove esigenze.
La struttura della chiesa viene modificata aprendo l'ingresso al posto della vecchia abside e realizzando una nuova abside al posto della vecchia entrata. E' molto probabile che i "nuovi sepolcri" non siano altro che l'attuale cimitero e che quindi le autorità di Venegono abbiano deciso di modificare l'ingresso della chiesa per renderla pià facilmente agibile.
All'interno presenta affreschi databili tra XV e XVI secolo. Due degli affreschi riportano invece l'anno della loro esecuzione. Il primo, datato 1530, è situato sulla volta nell'attuale portico d'ingresso che in origine costituiva, come detto, l'abside della struttura. Il secondo, datato luglio 1607, è situato all'interno dell'edificio, alla destra della parete di ingresso, e raffigura San Giovanni Battista. Di una certo interesse è il polittico situato alla sinistra dell'ingresso attribuibile alla scuola luinesca, raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Sebatiano ed Antonio abate; e la pala d'altare raffigurante la Madonna delle Grazie.