Busto Arsizio – Angoli di memoria dove rivive, tra vie e piazze, la storia bustocca. Scorci di prati, boschi e fiori, rubati alla natura, ritrovano vigore e immortalità nelle tele; gli immancabili paesaggi lacustri e le suggestive vedute dedicate al Ticino. Sono i racconti dell’artista Rocco Preite, opere esposte nella 91a personale allestita nella Sala d’Arte del Santuario Santa Maria fino al 24 novembre.
“Sono fedele ormai da anni ai miei soggetti , alla mia pittura e ai miei colori- spiega l’artista – non ho mai seguito mode o condizionamenti. Mi piace ricordare la mia città, riprendere la natura nelle sfumature dei suoi quattro abiti, la delicatezza delle acque, dei cieli e delle nebbie”.
Azzurri, verdi e rosa che declina tra i toni della terra, dove il bianco, irrompe rumoroso forte di luce, quasi fosse una presenza.
“Esprimo ottimismo. Vedo sempre il sole e la luce in qualunque manifestazione della natura. Quello che invece non appare nei miei lavori, o quanto meno si vede raramente, è la figura che lascio immaginare. Ad esempio, dipingendo un balcone con dei panni stesi, sottintendo che lì ci sono presenze, c’è vita”.
Tra i soggetti ai quali è affezionato, i fiori e la vegetazione. Una bellezza colta ed estrapolata dalle maglie dell’apparente quotidianità.
“Ho la fortuna di abitare in collina, attorniato da un verde rigoglioso e dalle magiche atmosfere del lago Maggiore. Da qui posso osservare il mutamento della luce, dal mattino alla sera , riflettere nei colori che colgo e porto dentro ai miei quadri”.

Infatti quelli di Preite sono colori che non hanno nomi identificabili, sfumature che solo l’emozione dell’artista riesce a creare e rendere unico il suo stile. Un’espressione capace di liberare, negli occhi di chi osserva, un senso di incanto. Atmosfere che vibrano, in particolare, nelle vedute del Ticino. L’artista lo vive, lo indaga, lo spia, rappresentandolo con velature sottili, stese delicatamente; pennellate e tocchi lievi, quasi a cogliere e fermare nell’opera momenti irripetibili, i profumi, i raggi del sole riflessi nell’acqua, il movimento del fiume e il soffio sottile del vento.

La mostra, negli spazi espositivi di piazza Santa Maria, è aperta al pubblico nei seguenti orari: giovedì e venerdì 16.30-19; sabato e domenica 10.30-12.30/16.19.

E. Farioli