La copertina del volumeLa copertina del volume

Nomi significativi per la nostra città – Un edificio dedito all'istruzione, alla conoscenza e all'educazione raggiunge il traguardo significativo dei 100 anni di attività. L'asilo di Bobbiate difende e ricorda la sua lunga strada con i volti e il patrimonio artistico e culturale che ha saputo custodire in questo secolo. Pagine che richiamano la semplicità e la vivacità di una storia legata alla creatività dell'infanzia che descrive la nascita dell'asilo e la sua crescita tra scritti, poesie e immagini. I volti dei bambini animano buona parte della pubblicazione che lascia spazio però anche alla documentazione storica del luogo e alla conoscenza dei personaggi, a partire dai benefattori, che hanno reso possibile l'esistenza dell'asilo.

Profili di bontà – Una realtà tutta varesina che porta il nome dei benefattori che ne hanno permesso la nascita e la crescita: i coniugi Silvio Macchi e Emma Zonda. Nessuno dei due è originario di Bobbiate, ma per motivi diversi si trovano a frequentare il rione varesino. Emma Zonda fin dalla giovinezza è costretta per motivi di salute a trascorrere lunghi periodi di riposo e cura in luoghi adatti dal punto di vista climatico, tra questi Bobbiate; qui frequentando la vita di paese entra a diretto contatto con i bambini dei coloni. Silvio Macchi si contraddistingue nella vita pubblica cittadina come assessore alle finanze, accanto alla professione di ragioniere. La sua posizione economica benestante, non gli fa dimenticare la situazione di bisogno di molte persone, soprattutto bambini, a cui rivolge numerose opere di beneficenza. Dopo il matrimonio la coppia si trasferisce nella dimora per loro progettata da Lodovico Pogliaghi al Sacro Monte: Villa Pax, da noi oggi conosciuta come prestigioso testamento artistico del Pogliaghi trasformato in B&B. Emma non dimentica però Bobbiate a cui dona grazie alla sua fantasia la Grotta della Madonnina e la scuola elementare. Nell'impossibilità di avere figli, Emma

L'asilo di Bobbiate in festaL'asilo di Bobbiate in festa

considera suoi eredi i pargoli del paese. Nel 1910 i coniugi commissionano al Pogliaghi la realizzazione dell'asilo; Emma scompare dodici anni dopo appena 39enne a Villa Pax.

Lo scenario storico – Da una realtà interamente rivolta alle attività e tradizioni contadine, solo con l'avvento del XX secolo la situazione muta in quel di Bobbiate. Non possedeva una chiesa, ma la popolazione era costretta a migrare a Casbeno, la condizione dei contadini lavoratori era direttamente dipendente dalle fortune dei padroni che nel tempo si sono succeduti. Ancora all'alba del Novecento Bobbiate risulta Comune indipendente; solo con l'avvento del regime fascista passa sotto Varese. Primo segno del cambiamento seguito dalla creazione della prima parrocchia nel 1908. Risale al 1902 la creazione della grotta della Madonnina voluta da Emma Zonda e a partire dal 1909 Bobbiate è collegato con la città conducendo fino al cimitero monumentale di Belforte e a Bizzozero. Aperto il 14 marzo del 1910 l'asilo risulta la prima istituzione ufficialmente dedicata all'istruzione in paese.

Emma Zonda a Villa Pax, Sacro Monte di VareseEmma Zonda a Villa Pax
 Sacro Monte di Varese

Costruzione d'artista – Viene inaugurato un istituto infantile a Bobbiate voluto da Silvio Macchi e Emma Zonda e realizzato dal Pogliaghi. Questo evento ebbe molto richiamo soprattutto per la grandezza dei personaggi che lo sostennero. L'artista milanese innamorato della 'sua Madonna' si trova ad essere vicino di casa della coppia varesina. L'edificio di Bobbiate si presenta, su progetto dell'artista, come un semplice ed elegante alzato costituito da un corpo centrale e due ali laterali arretrate; l'insieme è caratterizzato dall'abbinamento di differenti stili. I dettagli impreziosiscono l'edificio a partire dalle finestre bifore e trifore, cornici e balconcini, dettagli in legno e ferro.
I due committenti sono stati nel tempo soggetti di numerosi ritratti realizzati da diverse personalità artistiche: dall'opera ad olio di Riccardo Galli che ritrae Ambrogio Zonda, padre di Emma, a quello oggi conservato all'ospedale Maggiore di Milano firmato da Giuseppe Barbaglia nel 1907. Alla coppia vengono inoltre dedicate due lapidi commemorative in marmo di Candoglia: "Bobbiate li ricorda entrambi con indivisa gratitudine". Il ritratto in bronzo di Emma è da attribuire ai gemelli Carlo e Luigi Rigola, allievi e collaboratori del Pogliaghi, mentre quello di Silvio venne tradotto in bronzo dallo scultore varesino Enrico Nicora. Pogliaghi in ultimo firma anche l'edicola funeraria della famiglia Macchi-Zonda proprio nello scenario di Santa Maria del Monte.

Il libro non èin vendita nelle librerie, ma può essere richiesto alla scuola materna di Bobbiate (tel. 0332.310252).