Sarà Aligi Sassu con la sua opera a dare colore all’estate varesina, che già celebra i 150 anni di attività ceramica in quel di Laveno. Sono ormai cinquant’anni che Arcumeggia, sulle colline della Valcuvia, ha dato l’abbrivio al primo museo all’aperto dell’affresco in Italia. Da quel lontano momento sono approdati nella piccola frazione di Casalzuigno, che tanto sa di storie antiche, alcuni fra i più qualificati protagonisti del panorama artistico italiano.

 

Per capire l’importanza della raccolta basta citare i nomi degli artisti che si sono alternati sui ponteggi in questo lunga ed irripetibile avventura: Filippo Usellini, Giovanni Brancaccio, Achille Funi, Ferruccio Terrazzi, Francesco Mencio, Giuseppe Montanari, Enzo Morelli, Bruno Saetti, Fiorenzo Tomea, Eugenio Tomiolo, Remo Brindisi, Cristoforo De Amicis, Sante Monachesi, Luigi Montanarini, Giuseppe Migneco, Gianni Dova, Aldo Carpi, Ernesto Treccani, Aligi Sassu.

Quest’ultimo ha sentito più di altri lo spirito di Arcumeggia, tanto da ritornarvi più volte: nel 1957 per dar vita ai suoi celebri ‘Ciclisti’, nel 1963 per affrescare la stazione della Via Crucis con ‘Gesù inchiodato sulla Croce’ e nel 1991 per realizzare il ‘San Martino che dona il mantello al povero’.

Non è quindi difficile comprendere perché, nel rinnovare l’accordo per la valorizzazione di Arcumeggia tra Provincia di Varese, Comunità Montana della Valcuvia e Comune di Casalzuigno, si sia pensato alla figura dell’artista di antica origine sarda (ma nato a Milano nel 1917) per diffondere il senso dell’impresa che ha dato lustro alla raccolta di dipinti all’aperto.

 

Più di 120 opere tra dipinti, disegni, sculture in bronzo e in terracotta, suddivisi per tecniche e gruppi tematici, grazie al contributo delle Assicurazioni Generali, verranno esposte in quattro sedi differenti, come una grande ragnatela, per diffondere attraverso il suo particolare messaggio artistico, l’attualità del ‘paese dipinto’.

La prima mostra è stata inaugurata alle Fornaci di Cunardo, sede delle Ceramiche IBIS e della Associazione Cunart, luogo che vanta una lunga storia di prestigiose esposizioni, nel quale si continua a coniugare una tradizione che dà lustro alla nostra terra attraverso l’arte contemporanea.

La mostra raccoglie una ventina di sculture in terracotta a tutto tondo, piatti e formelle che Sassu portò a termine fra il 1939 ed il 1958. La rassegna resterà in calendario fino al 6 agosto con i seguenti orari: feriali 9-12 e 14.30-18.30, domenica 15.30-18.30, lunedì chiuso.

La ‘Ghiggini’ di Varese, spazio espositivo che interpreta la dedizione all’arte del capoluogo e che dà voce alle migliori espressioni artistiche del territorio, esporrà invece una quarantina tra disegni e acquerelli datati dal 1929 al 1990. L’inaugurazione è avvenuta il 6 luglio. Questa seconda mostra resterà in calendario fino al 16 settembre, con i seguenti orari: feriali 15.30-19, venerdì di luglio 21-23, domenica e lunedì chiuso.

Poi sarà la volta del Chiostro di Voltorre, raro esempio di monastero benedettino romanico risalente al X-XI° secolo e già sede di splendide esposizioni, nelle cui sale verrà allestita una mostra di circa cinquanta opere tra disegni, tele e sculture bronzee raffiguranti il tema dei ‘ciclisti’. L’inaugurazione è prevista per il 15 luglio alle ore 17. L’esposizione continuerà poi fino al 16 settembre con il seguente orario: 10-18, lunedì chiuso.

Infine, sarà la Bottega d’Arte di Arcumeggia, a mettere in mostra una ventina di opere inedite in terracotta che Sassu ha realizzato nella fornace di Cabiaglio nel corso del 1947. Quest’ultima mostra verrà inaugurata domenica 16 luglio, alle ore 12, e resterà aperta fino al 20 agosto con i seguenti orari: da lunedì a venerdì 15-18, sabato e domenica 10-12 e 15-18.

Tutte le mostre sono ad ingresso libero