L’apertura della nuova rassegna di teatro al Sacro Monte ha coinciso con una serata perfetta, di cui pochi, forse, hanno percepito la reale portata, che tutti, dal Comune alle associazioni del borgo,dovrebbero prendere ad esempio, per farne un modello di consolidamento e di rilancio.
Guardata in superficie, quell’iniziativa ha saputo fondere talento, paesaggio e indulgenza meteorologica. In realtà, ha fatto molto di più. Ha avviato un nuovo modo di vivere e di valorizzare la vetta, stringendo in un’unica preziosa sinergia gli attori economici e culturali che operano in loco. Prima di tutto, il trasporto, coi pullman dell’Agenzia Morandi e, all’orizzonte, la riattivazione della funicolare, che aggiungerà suggestione a una serata già di per sé ricca di emozioni.
Poi, l’approdo. Con la terrazza del Mosé ad attendere lo spettacolo e lo splendido Camponovo ad accogliere il pubblico con un gustoso aperitivo e una vista mozzafiato. Una ripartenza ricca di buoni auspici, quella dello spazio affacciato sull’infinito varesino, restituito a un’attività costante e ricercata grazie a Paola Frascaroli, imprenditrice che ha dato al Camponovo una marcia in più, mettendo a disposizione di eventi pubblici e privati non solo la magnifica terrazza e le sale interne, ma anche gli sbalorditivi sotterranei, ideali per eventi culturali, mostre, conferenze. Senza contare l’intesa col Comune, l’imprescindibile supporto di monsignor Villa, Fondazione Paolo Sesto e di altri operatori privati il ristorante Borducan, recentemente rilanciato da Riccardo Santinon. In tal senso, l’intuizione del direttore artistico della rassegna Andrea Chiodi è stata di riunire allo stesso tavolo i tanti spicchi di un frutto dal sapore ineguagliabile. Insomma, ci piace pensare che il 6 Luglio, il Sacro Monte sia tornato ad essere davvero patrimonio di tutti.
 

Matteo Inzaghi