Una grande vetrata pensata per dare il giusto risalto al dipinto del salone monumentale. Un’opera d’arte imponente – di 70 metri quadrati – che occupa una superficie di 18 metri di base per 4 metri di altezza. È quella realizzata da ALESSANDRO PANDOLFI,ceramista abruzzese spostatosi in provincia di Varese per motivi di lavoro, nella stanza principale di Palazzo Minoletti a Gallarate, per volere di Mussolini. Il lavoro di progettazione dura ben 16 mesi. Il dipinto viene terminato nel febbraio del 1942.
 L’edificio intero viene progettato per rappresentare la gloria del Duce, e l’opera di Pandolfi, che lo ritrae su un cavallo bianco, incarna perfettamente questo ideale.Forza e sobrietà si fondono perfettamente nelle linee e nelle sfumature, attirando lo sguardo già dalla piazza. Attraverso le finestre. Così come lo stesso Mussolini pretende.
Si narra che fu lo stesso Pandolfi, ormai profondamente legato alla città di Gallarate, poiché sposato con LINA VELATI, appartenente a una delle più storiche famiglie della città, decise di ricoprire il dipinto, così da scongiurare la sua distruzione, dopo la caduta del regime.

Debora Banfi