Immagine ponteggiLa chiesa in restauro

I danni del tempo – Nuovamente i fari sono puntati sulla chiesa castiglionese: dopo la visita di Vittorio Sgarbi e la conseguente attribuzione di uno dei dipinti raffigurante la Natività a Pierfrancesco Mazzucchelli detto il Morazzone, l'edificio sacro è ora interessato da interventi di restauro. Non è difficile notare, passando anche solo dalla statale varesina su cui si affaccia la chiesa di Madonna in Campagna, i ponteggi che sormontano l'edificio e il tetto completamente 'impacchettato'. I lavori sono iniziati il 7 di settembre e sono ad oggi a metà del progetto totale diretto dal restauratore Bruno Giacomelli e dalla società Icsa di Sesto Calende.

Niente di nuovo, si recupera 'il vecchio' – L'intervento è mirato al recupero della copertura della chiesa e al restauro delle capriate terziere realizzate in legno di rovere. "Pulitura, disinfestazione e altri interventi specifici che solitamente si effettuano su strutture di legno antico come in questo caso, sono già state compiute", precisa Bruno Giacomelli. "Alcune parti sono state integrate con alcuni innesti che permettono la maggior tenuta e compattezza della struttura – continua il restauratore – ma l'idea è quella di mantenere il corpo originario, senza alterare alcuna parte".

La chiesa oggi – Un complesso imponente le cui origini risalgono al 1566, quando dopo oltre un secolo di lavoro viene eretta la chiesa accanto al più antico oratorio dedicato a Santa Maria Rosa, ancora oggi visibile. Un'aula unica compone l'edificio, con una copertura a volte divisa in tre campate. All'interno della chiesa è custodito un notevole patrimonio artistico a partire dal settecentesco altare in stile barocco realizzato in marmo di Verona sopra il quale è visibile la tela, che ha attirato l'attenzione del critico ferrarese Sgarbi, datata a fine XVII secolo e raffigurante la Natività. Sulle pareti laterali si ammirano due tele provenienti dalla Collegiata raffiguranti il Martirio di San Lorenzo e il Martirio di San Lorenzo.