Gamberi e fiaschi (1886)Gamberi e fiaschi (1886)

I 150 anni di Emilio Longoni – Nel 1876 frequenta la Regia Accademia di Brera con i compagni Gaetano Previati, Cesare Tallone, Ernesto Bazzaro, Medardo Rosso, Mario Quadrelli, Giovanni Sottocornola e Segantini, con cui divide il domicilio. Sono anni importanti per Emilio Longoni, quartogenito di una numerosa famiglia, costretto a trasferitosi da Barlassina a Milano in cerca di lavoro. Un giovane dal carattere solitario e schivo, sia in famiglia che a scuola, riesce ad emergere e sollevarsi solo durante le prime esperienze artistiche milanesi, quando ha la possibilità di dedicarsi alla sua vera e unica passione sentita fin dalla fanciullezza: la pittura. Dalle aule dell'Accademia alle commissioni dell'ebanista Carlo Bugatti per il quale Longoni dipinge ante di mobili con nature morte ed esegue pannelli decorativi dipinti. Il giovane frequenta inoltre la Famiglia Artistica milanese, diventandone uno dei membri più assidui e fattivi.

Due collezioni per un artista – Il 1880 è l'anno dell'esordio espositivo avvenuto a Brera con due tele dipinte a Barlassina: il poco riscontro ottenuto dalla critica e dal pubblico mandano nello sconforto l'artista che scappa a Napoli. Questa esperienza partenopea caratterizzata dalla presenza del pittore Domenico Morelli crea nel giovane una visione personale della pittura, dando vita alle prime serie di nature morte e ritratti infantili. La mostra alla Galleria d'Arte Moderna di Milano propone 23 opere dell'artista che ne ripercorrono l'intera produzione a partire dal 1882 con Piccione e Selvaggina (lepre e natura morta) del 1883. Entrambe le opere fanno parte delle 15 di proprietà della Banca di Credito Cooperativo di Barlassina. Questa interviene in duplice veste, quella di collezionista e di mecenate, sostenendo le spese di tutte le indagini tecniche, scientifiche, riflettografiche nonché dell'intervento di restauro dei capolavori della Gam. Gli otto capolavori appartenenti alla Gam sono stati restituiti alla loro originaria luminosità, grazie ai restauri finanziati dalla Banca di Barlassina.

Studio dal vero (Dal giardino) (1896)Studio dal vero
(Dal giardino) (1896)

Avanti negli anni – La mostra prosegue con altri due  esempi pittorici di Longoni, Cocomeri e poponi e Gamberi e fiaschi, (entrambi del 1886) e ancora Donnina o Scialletto rosso del 1882-1883. Qualche anno più tardi, nel 1890-91 Longoni firma un'opera importante, L'oratore dello sciopero, un olio su tela di grandi dimensioni dipinto per la prima Triennale del 1891 e mai più esposto al pubblico dopo la mostra 'Arte e socialità' del '79 alla Permanente. manifesto politico del verismo sociale e anticipatore della sua esperienza divisionista che prosegue fino alla morte. L'impegno politico che anima Longoni sfocia nella collaborazione come illustratore ai periodici ufficiali del socialismo milanese. Una vita a cavallo tra due secoli descritta nella semplicità degli attimi quotidiani, nei paesaggi amati e colti dall'animo sensibile di chi vuole raccontare il proprio mondo. Dal 1903 i soggetti scelti per la sua arte diventano sempre più spesso la montagna d'alta quota e la natura pura; l'artista inizia una ascensione costante sui ghiacciai del Bernina e del Disgrazia, nelle valli dell'Engadina e di Poschiavo. Seguono in mostra opere dei primissimi anni del nuovo secolo come L'isola di San Giulio e Passo del Bernina. A questi stessi anni risale l'opera Morena e lago alpino (1904-1905), conservata al Museo Castello di Masnago di Varese. Proseguendo cronologicamente si osservano in mostra opere del primo ventennio del '900: Ghiacciaio in ombra, Trasparenze alpine, La cascata, Goletta di alta montagna, Laghi della Poschiavina, Ultime nevi. L'ultima opere in ordine di tempo è Valpiana, collocata tra il 1919 e il 1922. Longoni muore a Milano dieci anni più tardi: in questo arco di tempo il paesaggio diventa specchio del sentire interiore dell'artista, fino a diventare negli ultimi momenti di vita smaterializzato, ricco di dense atmosfere in cui la luce filtra a fatica rendendo imprecisi i volumi e le forme.

'Emilio Longoni 2 collezioni'
Galleria d'arte moderna
via Palestro, 16 Milano
orario mostra: 9/13 e 14/17,30, chiuso lunedì.
Fino al 31 gennaio
www.gam-milano.com