Be a force for Good – Un pensiero molto diffuso riguardante la pubblicità e la cosiddetta "industria della comunicazione", vede negli spots e negli advertisements messaggi superflui, figli del business e del consumismo, talvolta addirittura dannosi. Ma c'è anche un lato buono della grafica pubblicitaria, strumento visivo in grado, come pochi altri, di far breccia negli occhi e nelle menti contemporanei. Da lungo tempo artisti e grafici si interrogano su queste problematiche, facendo leva sulle doti di immediatezza e di presa visiva tipiche del formato 50 x 70 e mettendole al servizio di buone cause. Una équipe di designers di tutto il mondo ha ideato e realizzato il progetto "50 x 70 Good '08 The project that helps social communications". L'appello è chiaro: "It's time for our industry to give us something back".

Sette x sette – Il progetto è sostenuto e voluto da AMNESTY, AMREF, EMERGENCY, GREENPEACE, LILA, UNICEF, WWF, sette organizzazioni non governative che puntano sul talento creativo per "combattere la buona battaglia": sensibilizzare, attraverso le arti grafiche, l'opinione pubblica su sette temi di gravità mondiale: mortalità infantile e diritti dei minori, inquinamento globale, violazione dei diritti umani, caccia, malattie sessualmente trasmissibili, vittime di guerra, carenza di risorse idriche e siccità globale. Nello spazio aperto antistante al Museo "Max Huber" di Chiasso, è ospitata, fino al 23 novembre, la mostra dei manifesti pubblicitari selezionati dalla giuria del progetto "50 x 70 Good '08". Si tratta di un'esposizione itinerante (farà tappa anche in Brasile e in Iran) e progettata per l'esterno: i manifesti – vera a propria urban-art – sono visibili da tutti e si rivolgono alla gente direttamente, per le strade, senza la mediazione di spazi museali.

Cooperazione – Questi alcuni dei temi che trovano traduzione visiva nei lavori dei designers: ogni giorno muoiono 26.000 bambini sotto i cinque anni di vita, spesso a causa di malnutrizione, disidratazione e mancanza di vaccini. Più di un milione di cittadini africani non ha accesso ad acqua potabile. A fronte dei 300 litri d'acqua pro capite giornalieri del mondo occidentale, 20 sono i litri disponibili per ogni persona in Africa. "Clean water in Africa means health, prosperity and development. In the West, it's just something that comes out of a tap". I peggiori relitti post-bellici sono le mine antiuomo, la povertà e le infezioni. Ma "The right to health care is not something that should be confined to the Western world. By setting up permanent structures and training personnel, we can help communities to rise again after conflict". Emergency costruisce e gestisce ospedali dedicati alle vittime di guerra, alle emergenze chirurgiche, a terapie specialistiche in aree che ne sono prive; centri per la riabilitazione fisica e sociale delle vittime delle mine antiuomo e di altri traumi di guerra; posti di primo soccorso per il trattamento immediato dei feriti; centri sanitari per l'assistenza medica di base e centri pediatrici.

50 x 70 Good '08 The project that helps social communications
8 – 23 novembre 2008
presso il M.A.X. Museo, via Dante Alighieri 6
CH – 6830 Chiasso
Tel.: +41 91 682 56 56
Fax: +41 91 682 10 33
info@maxmuseo.ch
www.maxmuseo.ch