G.Seurat, La Tour Eiffel, 1889G.Seurat, La Tour Eiffel
1889

Air de Paris – Il 31 marzo 1889 viene inaugurata a Parigi la Tour Eiffel; Georges Seurat fu tra i primi artisti a ritrarla in un'opera d'arte. Nel momento in cui il pittore la ferma sulla tela, quella che diventerà il simbolo della capitale francese, è ancora in fase di costruzione. Alla sommità dell'innovativo monumento, l'arancio del ferro, si mescola con l'azzurro del cielo. Un gioco questo che molto piaceva a Seurat. Colori, puntini, esperimenti, giochi di accostamento, tonalità, luce. Ma per meglio inquadrare quest'opera e capire le volontà artistiche di Seurat, doveroso è un passo indietro, esattamente al 1884 data a cui risale la prima mostra degli Artistes Indépendants. La mostra che coincide con l'inizio del puntinismo, quel movimento che si innesta sul finire dell'impressionismo e che si snoda a partire dallo stesso Seurat, sulla scia del più giovane Paul Signac e di molti altri personaggi di diversa provenienza europea. Per la prima volta in Italia, la vicenda del pointillisme e dei suoi maggiori protagonisti, è raccontata in una ampia mostra, allestita a Palazzo Reale con capolavori provenienti dai maggiori musei europei.

Temi e luoghi – E' impossibile pensare a Parigi senza la Senna, i suoi argini brulicanti di bagnanti, pescatori, villeggianti, nobili. Accanto a questo luogo mitico per eccellenza, altri attraggono lo sguardo degli artisti: le periferie cittadine e le fabbriche. Non poteva dunque mancare, ripercorrendo le tappe dell'operato di due pittori urbani come come Seurat e Signac, una sezione dedicata proprio a questi luoghi, in quadri come La Seine à Corbevoie di Seurat del 1885 e Les Gazomètres. Clichè, il primo paesaggio neoimpressionista di Signac, del 1886. Ma ancora l'acqua, che tanto aveva affascinato Monet e colleghi, rimane un tema amato, vissuto da vicino grazie alla pittura en pleir air. Numerose le tele dedicate al mare; differenti spunti per giocare con colori e riflessi. Paesaggi che si tingono di sfumature calde, accese, a ricordare la stagione autunnale, o leggere, indefinite, come le atmosfere d'inverno. Stagioni, che scorrono e che vedono dalla data del loro primo incontro, la frequentazione sempre più assidua tra i due maestri. Entrambi affrontano il tema del ritratto, soprattutto dedicato alle persone care. Tra i luoghi vissuti e amati dagli artisti di fine Ottocento anche i caffè, il teatro, il cabaret, il circo; in mostra sguardi a queste realtà sono dati anche da gli altri artisti attivi in quel periodo, da Henri-Edmond Cross, Maximilien Luce, Georges Lacombe, Van Rysselberghe.


Pointillisme
– Diversa la formazione dei due: Seurat rigoroso, preciso, frequenta l'Ecole des Beaux-Arts, Signac invece, 'non predicava, rifletteva', così si diceva di lui. I due però si trovano compagni di viaggio di quell'avventura puntinistica di cui capostipite è Seurat: Questo si allontana dagli studi accademici quando viene a conoscenza dell'operato di Puvis de Chavannes e di Renoir; o ancora quando visita la quarta mostra degli impressionisti nel 1879. Scaturisce nel pittore il desiderio di approfondire lo studio dei colori. Lo si ritrova anche in una teca, con tutta la sua lucentezza e precisione, l'originale cerchio di Michele Eugene Chevreul , ma lo stesso accoglie anche il visitatore alla mostra e lo accompagna per tutta la visita, attraverso 'giochi' cromatici da svolgere direttamente sulle opere. Ogni puntino, segno, singola pennellata è pensata e voluta e lo si comprende solo osservando i quadri da una certa distanza. Un percorso che porta alla scoperta della tecnica artistica e della teoria del colore, accanto ad un'altra affascinante sezione dedicata ai primi esempi di fotografie a colori dove si colloca una selezione di autocromie.

P.Signac, Donna che si pettina', 1892P.Signac, Donna che si pettina', 1892

Manifesto e fine del movimento – Dopo la morte dell'amico, Paul Signac diventa il principale rappresentante del pointillisme. L'espressione artistica acquista dinamismo, fino ad arrivare a sfiorare la pratica dei Fauves. Georges Seurat muore improvvisamente nel marzo 1891, ma non senza aver dato al suo movimento un manifesto: Una domenica alla Grande Jatte (1884-1886). In mostra è presente La Seine à Courbevoie, uno dei tanti studi per la grande opera, in cui Seurat applica tutte le regole del colore secondo le teorie che aveva fatto proprie. Con una riproduzione di quest'opera si chiude la mostra, ma con una curiosità: il visitatore è chiamato a partecipare all'interpretazione collettiva dell'opera, posando sulla traccia grafica del dipinto un pallino adesivo colorato, ovvero il proprio 'puntino' cromatico.

Appuntamenti in mostra – Una serie di conferenze e lezioni intitolata Dai pennelli ai pixel approfondiranno i temi della mostra attraverso l'intervento di specialisti in diversi ambiti culturali per i tre mesi di apertura della mostra. Un ciclo di incontri a cadenza bisettimanale che si terranno nella Sala Conferenze di Palazzo Reale. Dalle pennellate di Seurat e Signac alle opere d'arte dei nostri giorni fatte dai videoartisti con i pixel, passando attraverso la storia della pittura, della fotografia, della letteratura e cercando di capire meglio i meccanismi della percezione visiva. Tutte le conferenze sono ad ingresso gratuito e fino ad esaurimento posti.

'Georges Seurat – Paul Signac e i Neoimpressionisti'
10 ottobre 2008 – 25 gennaio 2009
Palazzo Reale Piazza Duomo 12, Milano
Orari: lunedì 14.30 – 19.30; da martedì a domenica 9.30-19.30; giovedì 9.30 – 22.30
Il servizio di biglietteria termina un'ora prima della chiusura della mostra
Biglietti: € 9,00 intero, € 7,00 ridotto, € 4,50 ridotto speciale. Bambini fino a 5 anni gratuito, da 6 a 14 ridotto
www.comune.milano.it