Una vera ostensione, una presentazione al pubblico in grande stile. Le due tele di Carlo Francesco Nuvolone catturano l'attenzione del visitatore che entra in Sala Veratti, il vero salotto culturale della Città Giardino.
Le due opere raccontano, con estremo realismo e con un velo di languore sensuale e voluttuoso, i due episodi tratti dall'Antico Testamento – Giuseppe e la moglie di Putifarre e Susanna al bagno.

Nel libro della Genesi si racconta come la donna, sposa di Putifarre, ricco signore d'Egitto, si invaghì, cercando di sedurlo, del giovane schiavo Giuseppe, acquistato dal marito e posto a capo dell'amministrazione della casa. Offesa dal rifiuto del giovane, la donna si vendicò accusandolo di aver tentato di farle violenza, mostrando come prova la veste dello schiavo. Per questa falsa accusa Giuseppe fu rinchiuso nelle prigioni del Faraone.
Sull'altra tela fa bella mostra di sè la giovane Susanna, spiata dai due vecchi. La luce gioca un ruolo imprevisto, rendendo morbida e setosa la pelle della donna e rendendo quasi tangibili i ricchi panneggi colorati.

L'artista anche nell'illustrare scene sacre predilige un tipo di rappresentazione melodrammatica e teatrale, a testimonianza del clima culturale elegante e prezioso che si respirava alla metà del XVII secolo negli ambienti del patriziato lombardo.

La mostra aperta in Sala Veratti è corredata da un video che presenta alcune fra le opere del maestro che ebbe in sorte di poter lavorare alla Certosa di Pavia, alla Collegiata di San Lorenzo a Chiavenna, ad Appiano Gentile e presso il Sacro Monte di Orta.
A noi piace ricordarlo soprattutto come autore tra 1650 e 1654 degli affreschi della III e della V Cappella del Sacro Monte di Varese che rappresentano la Strage degli innocenti e Gesù nel tempio attorniato dai dottori.
Per il grande successo di pubblico, oltre 1300 biglietti staccati, l'apertura della mostra è stata prorogata fino al 27 gennaio.