San Rocco ad Arsago SeprioSan Rocco ad Arsago Seprio

Una bella giornata primaverile, ragazzi delle scuole superiori che per un giorno divengono archeologi e storici dell'arte, professori che trasmettono i valori del passato: le premesse per la ricca domenica 8 maggio ad Arsago Seprio. Ecco la nostra cronistoria.

Terra, arte e radici, monumenti e siti a porte aperte. Questo il nome dell'iniziativa, promossa dall'Associazione culturale Aleph, dal Comune di Jerago con Orago e dai Licei gallaratesi, in collaborazione con le amministrazioni comunali di Arsago, Besnate, Cardano al Campo, Casorate, Cassano M., Cavaria con Premezzo, che dallo scorso aprile e per tutto il mese di maggio vede iniziative culturali in alcune località della Provincia di Varese. Saranno così visitabili ad esempio, la ex chiesa di S.Giulio a Cassano Magnago, si scopriranno angoli di Risorgimento a Gallarate, saranno presentati spettacoli teatrali e concerti.

La lunga giornata di Arsago –
Anche Arsago, come detto, ha preso parte all'iniziativa, divenendo per una domenica un grande museo a cielo aperto. La sveglia è suonata presto, alle 9.30 studenti e professori erano pronti a partire per un viaggio insolito, che si è concluso dodici ore dopo. Protagonisti i ragazzi del Liceo scientifico L. da Vinci di Gallarate, di alcune classi seconde, terze, quarte e quinte. Responsabili delle attività e organizzatori i professori Alessandra Croci e Giovanni Frumusa, a loro volta archeologi, affiancati dalla collega Giovanna Galli.

Riscopriamo S. Rocco – Uno dei due poli dell'iniziativa è stata la ex chiesa di S.Rocco, aperta eccezionalmente,

Museo Archeologico, vetrina con riproduzioni di materiali preistMuseo Archeologico, vetrina con riproduzioni di
materiali preistorici

infatti è oggi una proprietà privata, dalle 10 alle 17. Tre studenti, ciceroni per l'occasione, hanno accompagnato i visitatori all'interno di un monumento che, a detta degli stessi Arsaghesi, non era mai stato possibile visitare. Oltre centocinquanta persone hanno così avuto modo di conoscere la singolare vita dell'edificio. Infatti la chiesetta, già attestata nel XIII secolo, nel 1958 rischiò di essere distrutta, in quanto ormai non più usata per le funzioni religiose. Solo grazie all'intervento dell'architetto Alessandro Minali si salvò. Questi infatti acquistò la chiesa per trasformarla in un'abitazione, trasformando ad esempio la sacrestia nel proprio studio personale. Questo intervento ha permesso così la conservazione delle parti più antiche.

Giochiamo e impariamo al Museo Archeologico – Teoria e pratica si sono fuse presso il Museo Archeologico. Qui infatti otto studenti hanno accompagnato i bambini e gli adulti in un percorso creato ad hoc su preistoria e protostoria. Seguendo "veramente" lo srotolarsi di un filo, il filo della storia, i giovani visitatori hanno passeggiato per le sale e indietro nel tempo, fino ad arrivare all'epoca dei fossili. È iniziato così un viaggio dai Trilobiti fino ai fossili dell'Eocene, che si è concluso con un gioco dedicato a queste antichissime creature.
È stata poi la volta della sala preistorica, dove, dopo la spiegazione delle più antiche tracce della nostra storia locale, è comparso un giovane guerriero celtico, armato di tutto punto, che ha raccontato ai bambini, affascinati dalle armi, i particolari del proprio abbigliamento.

Grande successo di pubblico. Anche il Museo ha riscosso grande successo fra i visitatori, con un totale di quasi duecento visitatori, per la maggior parte scuole e ragazzi con i genitori.

Ricominciare il viaggio – "Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre". Così dice Josè Samarago, in una frase scelta come slogan dell'associazione Aleph e dell'iniziativa Terra, arte e radici, monumenti e siti a porte aperte. I passi già dati sono quelli degli antenati, quelli che si intravedono in museo, sottoforma di statue, vasi… Mentre i nuovi cammini sono quelli di bambini e ragazzi, che domeniche come quella appena trascorsa hanno contribuito a ben indirizzare.