Un'opera di BelcaroUn'opera di Belcaro

Il nemico da abbattere – Qualche volta ti frulla per la testa la domanda: "Ma si può ancora dipingere? C'è ancora qualcosa da scoprire, da raccontare senza complessi di inferiorità né di superiorità? Sarà nostalgia passatista pensare alla possibilità di un'arte non per forza contraffatta, simulata?" E chissà perchè sempre più spesso andare ai vernissage è come imbattersi nei volti e nei corpi delle vignette di Mannelli. Si può restare immuni da tutto questo? È possibile ancora stupirsi di fronte alla tela o bisogna per forza considerarla come il nemico da sfondare ad ogni costo?

Sembra che la mostra "Idee della pittura" alla Pinacoteca Züst di Rancate fino al 15 agosto, voglia buttare sul tavolo questi interrogativi più che proporre una nuova teoria o definizione. Con questa rassegna, Visarte-Ticino prosegue nella sua analisi dei problemi del mondo dell'arte contemporanea. E se nel 2008, alla Pinacoteca di Casa Rusca a Locarno, la pittura tradizionale si trovava a confronto con alcune altre maniere di operare nelle arti visive, l'anno dopo, al Museo Vela di Ligornetto, il punto interrogativo è piombato sul destino della scultura.

Che se non fai l'installazione non sei nessuno – Ora, alla Pinacoteca Züst, nell'ambito della pittura si mettono a fuoco alcune possibilità della sua rivisitazione,

Un'opera di MorelloUn'opera di Morello

sollevando altrettanti interrogativi sulla sua possibile sopravvivenza. Tra le motivazioni che stanno alla base della rassegna c'è il fatto che i pittori, da almeno quarant'anni, hanno sedimentato incertezze e inquietudini causate dall'avvento del postmoderno, dove è possibile fare tutto con tutto, e soprattutto dove la pittura non è più considerata una forma estetica privilegiata. I modelli possono farsi ancora strade come fonti inesauribili o ormai sono bollati per sempre come vecchio? Alcune "idee della pittura" rivisitate da Flaminio Gualdoni, alimentano le riflessioni e i dubbi dei tre pittori presenti in questa interessante mostra che ancora oscillano fra certezze e ambiguità: Roberto Belcaro, Sergio Morello e Fabrizio Soldini.

Un'opera di SoldiniUn'opera di Soldini

E se il primo non arrossisce a confessare: "Artisti del calibro di Andrea Del Sarto, Sebastiano Del Piombo, Veronese, Moroni, Jusepe De Ribera, Saraceni, Velazquez, Valentin De Boulogne, Cagnacci e cento altri ancora, mi hanno conquistato con il fascino e la seducente bellezza dei loro dipinti", Morello è costretto ad ammettere: "Ho alle spalle un tempo in cui ho condiviso la certezza illusoria dell'impegno politico in arte. Oggi riconsidero la dimensione etica quale strumento privilegiato per riprendere l'impegno poetico, smarrito nella disaffezione cinica della società dei consumi". Fabrizio Soldini, invece, cita esplicitamente Dalì, e il polittico di Gand di van Eyck.

Non solo nei decenni passati – Senza scivolare nella caricatura del recupero dell'antico, la mostra "salva" un certo tipo di arte, evitando la crociata ma pensando alla continuità delle pratiche pittoriche e scultoree. "Ancora tutto è possibile, in quella forma plastica ed entro quel rettangolo convenzionale. Se si ha qualcosa da dire, c'è ben modo di dirlo, in un quadro, in un bronzo, in un marmo: in un affresco o in un acquerello se si vuole, e persino nella tanto bistrattata incisione".

Idee della pittura
Roberto Belcaro, Sergio Morello, Fabrizio Soldini

Pinacoteca Züst di Rancate (Mendrisio), Canton Ticino, Svizzera
Fino al 15 agosto 2010
Mostra organizzata da Visarte, Società delle Arti Visive-Svizzera
Orari: 9.00 – 12.00 / 14.00 – 17.00; chiuso lunedì (festivi aperto)
A luglio e agosto: dalle 14.00 alle 18.00  
Tel. +41 (0)91 816.47.91; decs-pinacoteca.zuest@ti.ch; www.ti.ch/zuest