F. Corbari, Il Piccio sulle rive del PoF. Corbari, Il Piccio sulle rive del Po

Chiara e Carnovali- 143 disegni comprati dal Comune di Varese 11 anni fa. Una rilettura approfondita, come non era mai stata fatta, di molti di questi fogli che coprono buona parte del percorso artistico di Giovanni Carnovali, detto il Piccio. Dai suoi esordi neoclassici alla scuola di Giuseppe Diotti, fino al suo pieno calarsi, solitario, irsuto, malinconico – quella malinconia di cui parlò Chiara in un celebre articolo sul Corriere della Sera del 1974 – in un clima romantico già prefigurante le soluzioni più ardite di fine Ottocento. L'opera di un viaggiatore, di un viandante ai margini spesso, sicuramente ai margini dei fiumi, foglio e matita sempre in mano a fermare fugaci e nitidi appunti visivi. L'acqua, la sua passione che gli sarà fatale. Come 'fatale' sarà a suo modo la passione che per lui nutrirà Piero Chiara, lo scrittore che ha permesso la persistenza fino ad oggi, in mani pubbliche, di questo importante lascito artistico. Di cui, peraltro, l'indagine condotta dai curatori ne ha evidenziato una sorta di doppia firma. Alcuni fogli, pochi per la verità, sono da ascrivere a Francesco Corbari, amico del Piccio, o ad alcuni imitatori più tardi.

Una storia d'amore –  "Perchè Piero Chiara ha scelto di collezionare più di cento disegni dello stesso artista?". Serena Contini, una delle curatrici della mostra, si è occupata del rapporto tra il letterato luinese e il pittore 'boschivo'. Un'interrogativo che meritava risposta e che ha spinto la studiosa ad intraprendere il lungo lavoro tra documenti e lettere nelle pieghe dell'archivio Chiara, recuperando anche materiale inedito. "Una storia d'amore  – non esita a definirla la studiosa – che rivela interessanti risvolti", da scoprire scorrendo il suo contributo al catalogo. Lo scrittore si dedica fin da giovane all'arte e inizia a collezionare opere di artisti del suo territorio. L'interesse per il Piccio si trasforma in

La conferenza stampaLa conferenza stampa

passione a metà degli anni sessanta, quando Chiara ebbe la possibilità di visionare ed acquistare la raccolta di disegni in possesso del collezionista bergamasco Giovanni Piccinelli, raccolta che volle valorizzare con due pubblicazioni di pregio, edite da Vanni Scheiwiller in numero limitato di copie. Finirà solo con la sua morte,  quando avrebbe voluto essere sepolto a Luino, proprio sotto lo sguardo di una Madonna piccesca. Oggi quell'amore ritrova pienezza nel recupero dell'artista che passa anche da Varese e da questa mostra.

Mostra ragionata – Cultore di Michelangelo, Raffaello, Leonardo, Pierluigi De Vecchi, chiamato a dare il suo prezioso contributo, giunge al Piccio per simpatia e curiosità naturale. Ne sforna recentemente il catalogo ragionato, passando in rassegna l'intera produzione. "Un artista insolito, solitario, inaspettato, che mi ha incuriosito e non privo in ogni caso di rimandi all'arte classica" racconta il professore. "Dal vero… Esercizio e invenzione" è il titolo del suo saggio. "Al legavitissimo 'finito' nella definizione plastica e chiaroscurale dei personaggi e dell'ambiente, (il Piccio) sostitusce un'esecuzione molto più libera e dinamica del ductus grafico", scrive il curatore a proposito già delle prime prove grafiche dell'artista. Indicando così la via e la cifra dello stile proprio del Carmovali, della intensità, della spontaneità, della resa emozionale.

L'allestimentoL'allestimento

Disegni guizzanti – Presentata alla presenza del sindaco Attilio Fontana, del direttore dei Musei Civici Alberto Pedroli, la visita ha dato modo di verificare la funzionalità del coraggioso pensiero di Paolo Zanzi, che ha allestito la mostra con il giusto impegno di vitalizzare una materia in parte già vista e bisognosa di un contorno particolarmente evocativo. Un'idea di spazio suggestivo, accattivante, al piano terra, dove convivono i ritratti dipinti, di provenienza dalla Galleria d'arte Moderna di Milano, con i ritratti fotografici di Piero Chiara. Più perplessità solleva invece la soluzione di far "guizzare i disegni come pesci" sui piani orizzontali dei 'paranchi'; strutture lignee, tralicci essenziali, a ricordare che il Piccio è vissuto tra Adda e Po, lungo gli argini peregrinava, nell'acqua ha trovato la morte, ma che rischiano di offuscare la visione dei piccoli fogli. Una intuizione geniale, forse pure eccessiva. Quasi straripante rispetto al cuore della mostra.

Il Piccio nella collezione di disegni e nelle carte di Piero Chiara
Dal 14 dicembre al 2 marzo 2008
Museo d'arte moderna e contemporanea – Castello di Masnago
Via Cola di Rienzo, 42
Varese
Orari: da martedì a domenica 9.30-12.30/14.00-18.00
Trezo sabato di ogni mese chiusura posticipata alle ore 22.00
Chiuso il 25 Dicembre e 1 Gennaio
Per informazioni: 0332/890409 o 0332/255474
musei.masnago@comune.varese.it