Sarà presentata a breve la nuova stagione espositiva del Chiostro di Voltorre. Questione di pochi giorni. Questione di un mese, circa, invece per la prima mostra targata Caterina Carletti e la nuova gestione che nel cautelato silenzio di tutti i protagonisti in gioco ha preso corpo in questi ultimi mesi.

Come annunciato due mesi fa da artevarese.com, sarà la Carletti, docente di marketing ed esperta in relazioni industriali a ricevere l'eredità di Enzo Lucenz e a portare avanti, come direttore artistico, il disegno strategico di rilancio del monastero benedettino di proprietà della Provincia di Varese, portandolo a quell'high profile che ancora non si era riuscito a definire.
Il termine di direttore artistico calza relativamente in merito al suo ruolo.

Caterina Carletti sarà presumbilmente la garante, la "fidejussione", della serietà e della professionalità del programma che andrà ad avviarsi e della compagine scientifica che dovrebbe essersi riunita intorno a lei. Era, questa, del resto, una delle poggiature forti, preliminari e necessarie all'accoglimento dell'incarico.

Nomi non ne sono stati fatti. L'idea è che siano tuttavia nomi di studiosi importanti, pesanti, probabilmente estranei al mondo culturale strettamente varesino. Il comitato dovrebbe andare ad affiancare il consiglio costituito in buona parte dell'Associazione Amici del Chiostro, nata l'anno scorso, al principio della gestione Lucenz, che annovera rappresentanti dell'amministrazione gaviratese e della proloco locale.

Anche sul programma imminente nessuna esposizione, in attesa dell'ufficialità dell'incontro con la stampa. Si può solo ipotizzare. Caterina Carletti lavorava già con Enzo Lucenz, alla definizione del calendario, ai contatti, alle risorse. Da quel lavoro preliminare da cui sortirono tra le altre le mostre dedicate a Rotella, a Brassitalico e a qualche artista varesino, rimasero esclusi i progetti legati a Lucio Del Pezzo, per citare i pezzi da novanta, una già annunciata mostra dedicata all'Officina del Vetro, il nodo ancora da sciogliere dello spazio espositivo dedicato a Vittorio Tavernari e altre annunciate iniziative legate all'illustrazione e alla grafica del Novecento.

Rimase anche esclusa, nel novero della sezione Protagonisti dell'arte e della letteratura del territorio, una mostra dedicata a Carlo Premoselli, isolato, romantico, acceso pittore di Cuveglio, sicuramente uno dei personaggi misteriosi e creativi più nascosti delle nostre valli.

E' probabile che le prime iniziative espositive della nuova gestione possano toccare questi ambiti, già seguiti con attenzione dall'ex direttore artistico scomparso nell'estate scorsa. Alla Carletti il compito di alzare ulteriormente il livello qualitativo, l'eccellenza che Villa Recalcati e la comunità tutta si auspicano e garantire, aspetto fondamentale, l'autosufficienza economica del tutto.