Il terzo volume della Storia di VareseIl III volume della Storia di Varese

Riprende il corso – Dopo l'inattesa e forzata interruzione della collana dedicata alla Storia di Varese (i primi due volumi sono stati editi da Nicolini), venerdì 18 dicembre è stato presentato al pubblico il terzo volume dedicato a "Varese nelle antiche stampe XVII – XIX secolo". "Questo prestigioso volume – ha dichiarato il Rettore dell'Ateneo, Renzo Dionigi – esce in coedizione con Mondadori, editore che certamente potrà garantire una maggiore distribuzione dei volumi della collana, rispetto al passato. Per la prima volta presentiamo quest'opera così prestigiosa, vero dono per la città, in Galleria Ghiggini, un luogo culturale importante verso il quale i Varesini nutrono sentimenti d'affetto". Dunque "la prima volta" per l'Ateneo dell'Insubria nel centralissimo "salotto" di Ghiggini, per presentare un libro che trova perfetta consonanza con l'attività pluricentenaria della Galleria varesina.

Porte spalancate in Galleria Ghiggini – "Sono già in

Galleria GhigginiGalleria Ghiggini

preparazione i volumi dedicati alla Storia dell'Arte e all'Archeologia – ha continuato Claudia Storti, direttore scientifico dell'International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities – che verranno presentati nei prossimi mesi, ci auguriamo ancora in Galleria Ghiggini". Dunque un sodalizio tra Università e Galleria felicemente sperimentato e destinato a riproporsi in futuro. Gradevolmente variegato il numeroso pubblico presente in sala: Bambi Lazzati, Andrea Campane, Laura Marazzi, oltre a giovani ricercatori universitari e giovani artisti e ad una consistente "delegazione milanese" di studiosi ed esperti di storia della grafica d'arte. Ad intavolare la presentazione della corposa pubblicazione (oltre 400 pagine racchiuse in copertina cartonata), Michele Tavola, storico dell'arte ed esperto di grafica, nonché collaboratore del quotidiano "La Repubblica".

Storia locale in immagine – Dopo una breve panoramica sul mondo della grafica, da Marcantonio Raimondi fino a Picasso, Michele Tavola è passato alla descrizione del volume dedicato alle antiche stampe che ritraggono la Città Giardino: "Il volume si segnala per uno straordinario apparato iconografico e per la completezza delle schede tecniche e descrittive che accompagnano ogni incisione, compilate dal collezionista Sergio Trippini. Le stampe riprodotte sono oltre 380 e restituiscono un'immagine storica e gloriosa della città di Varese, passata in rassegna da molti e differenti punti di vista e in diverse sezioni tematiche: l'età del Risorgimento, il Sacro Monte e le beate Caterina e Giuliana, le stampe votive, le esposizioni a cavallo tra Otto e Novecento che propagandavano ed incentivavano il turismo di classe. Il saggio introduttivo di Silvia Regonelli illustra la potenza dell'immagine incisa, sviluppatasi nel corso dei secoli tra continuità ed innovazione".

Claudia Storti, direttore Internat. Research CenterClaudia Storti, direttore
Intern. Research Center

Con rigore filologico – Di particolare valore sono le schede delle stampe, che oltre ai dati tecnici e alla trascrizione di tutte le iscrizioni, forniscono una lettura completa ed approfondita dell'immagine, con ampi affondi iconografici e rimandi ad alcuni utili confronti. Segnaliamo anche le note biografiche sugli autori, disegnatori, editori, incisori e stampatori, a firma di Patrizia Foglia: un apparato ricco di informazioni inedite e di straordinario valore storico e documentario.

Dalla storia al presente – Vogliamo chiudere riprendendo le parole di Claudia Storti che ha sottolineato come "Il volume è indirizzato principalmente ai Varesini che amano la propria terra, oltre che ai collezionisti e agli stimatori di grafica d'arte. E restituisce in maniera inedita un'immagine di Varese talvolta dimenticata, dando la possibilità di avvicinarla nuovamente, ritrovarla e migliorarla".
Dal canto nostro non possiamo che plaudire all'importante iniziativa, essendo certi che le cose migliori che questa città ha visto – e vede – sono sempre state ideate, perseguite e realizzate con amore e passione solo da chi, questa realtà varesina, l'ha amata con convinzione e in profondità, intuendo la bontà e la bellezza del tessuto cittadino.