Come qualsiasi produzione anche quella artistica richiede un processo che parte dall’osservazione, passa dalla comprensione e si attua nell’esecuzione. Ma per pensare artisticamente occorre avere la mente libera e possibilmente allineata con cuore e pancia.

Busto Arsizio – Come nasce un’opera, che cos’è l’ispirazione? Cosa significa pensare artisticamente? Chiedetelo ad artisti che si esprimono attraverso linguaggi differenti e non avrete una risposta univoca. L’unica costante, il punto in comune tra tutti pare essere proprio essere solo uno: che l’ispirazione arriva e quando la si cerca sfugge. Sembra che dopo aver elaborato a lungo pensieri, creato legami tra mente e cuore, arrivi un’intuizione improvvisa che fa scrivere, dipingere, scolpire, fotografare. Spesso è istintiva, come se un substrato incosciente che si è formato e sedimentato nel tempo diventasse all’improvviso cosciente, rendendo tutto chiaro. Quel che si vuole fare e come.

Arte come espressione dell’interiorità
In tutti gli artisti si trova un sentimento comune, il moto alla creazione, che, partendo dal suo mondo interiore, è diretto ad emozionare il fruitore dell’opera d’arte. Esiste un linguaggio artistico interiore comune a tutti che porta ad utilizzare forme e simboli universalmente riconoscibili e riconosciuti in ogni contesto ed epoca. Consapevolmente o inconsapevolmente ogni artista procede attraverso una ricerca interiore, un vero e proprio cammino spirituale, che porta tutti a seguire lo stesso percorso, in modi diversi per differenza culturale e temporale, ma verso il medesimo fine. Infatti ciò che spinge l’artista a creare è la continua ed infinita ricerca e le opere “eterne”, quelle che emozioneranno sempre, in ogni tempo e luogo, provengono dallo stesso punto, parlano lo stesso linguaggio e alla fine si propongono la stessa cosa: nascono per arrivare al cuore del fruitore e farlo viaggiare nel mondo delle emozioni.

I tempi di creazione e i modi
Ogni opera d’arte segue dei tempi e dei criteri di creazione precisi: a partire dall’idea che arriva dal profondo e dal vissuto dell’artista accompagnata dal bisogno viscerale di essere espressa alla progettazione mentale e logica con la ricerca dei supporti e dei materiali e lo studio delle dimensioni. Quando nell’opera finale prevale la parte mentale e logica, essa sarà comprensibile solo a coloro che risultano essere culturalmente preparati e quindi in grado di rapportarsi all’opera stessa, ai processi di creazione ed ai suoi significati più profondi. Al contrario se un’opera è concepita con il cuore, anche se tecnicamente imperfetta, parlerà una lingua universale e sarà comprensibile da tutti. Senza necessariamente passare dal filtro dell’interpretazione razionale, arriverà diritta a suscitare emozioni. Possiamo dunque affermare che un prodotto artistico è, nella maggior parte dei casi la risultante del modo in cui gli elementi del linguaggio visivo e verbale vengono utilizzati e combinati tra loro per esprimere qualcosa; un’opera d’arte ci informa sulle abilità, sulle tecniche e sulla creatività dell’autore, fa luce sulla sua personalità, sulla sua cultura e quella del periodo e del luogo in cui viene realizzata. La sua funzione resta sempre quella di catturare i nostri sensi e la nostra attenzione, di rapirci attraverso una luce, una parola o un colore, e, sollevandoci dal quotidiano, di arricchire la nostra mente e il nostro cuore.

M. Giovanna Massironi