danza macabra astrattadanza macabra astratta

"In Germania sono rimasti in fondo espressionisti, non è infrequente che artisti e critici si interroghino sulle problematiche ultimali". Su queste frontiere ultime si interroga spesso anche Ferdinando Greco, ardito artista della meditazione, sulla morte, sul mistero del trapasso, di taglio spesso irriveremente religioso.

Non è un caso che attivo qui in Italia, l'artista saronnese abbia trovato humus fertile, rispondenza teorica, soddisfazione creativa proprio in Germania dove da anni espone, lavora, si misura con figure "non di critici spesso privi di visione, ma di intellettuali in senso lato, capaci di sollevare problematiche di ampio orizzonte, porsi e porre domande importanti anche su temi come la morte ed aprire con gli artisti una riflessione".

Una di queste figure è, per Greco, Hartmut Kraft, pischiatra e psicologo di Colonia, ma anche appassionato d'arte e certamente addentellato con l'organizzazione di eventi di profilo importante in luoghi espositivi significativi. "Ci siamo conosciuti anni fa nel contesto della rassegna all'Isola Bella, Lo spirito del Lago. Ci siamo trovati, con molte affinità. Forse io tendo a vedere altri aspetti teorici di certe tematiche, lui allarga il campo ad aspetti anche organizzativi e più largamente culturali. Lo senti che non è italiano, però".

F. Greco, In saecula, 2005F. Greco, In saecula, 2005

Da allora la collaborazione prosegue. Kraft, insieme a Lorella Giudici, ha contribuito alla stesura del catalogo e della mostra Lo spirito del profondo, svoltasi nel 2005 al Chiostro di Voltorre, certamente una delle più belle e intense viste in provincia da anni. Con Greco, il sodale Federico Simonelli e due artisti provenienti dalla Germania dove poi la mostra si è spostata. "Abbiamo tentato di sollevare domande e questioni di un certo tipo, ma i nostri critici non amano queste tematiche ultimali", si rammarica ancora l'artista.

C'è però un Museo, tedesco naturalmente, dove gli ardori, le fissazioni, le lacerazioni, gli incubi ma anche la nobiltà legata al concetto di morte, all'attività funeraria a tutto ciò che difficilmente può trovarsi impudicamente in contesti espositivi, si possono invece cataloga in modo filosofico, filologico, scientifico. E' il Sepulkral Museum a Kassel, costituito nel 1951 con l'obiettivo di accrescere la consapevolezza dei rituali di sepoltura e aiutare a mobilitare i tabù legati al momento estremo.

Il logo della mostraIl logo della mostra

E qui Harrmut Kraft si prepara ad allestire, dal 10 marzo fino 22 luglio, una mostra significativa: Tanz mit dem totentanz, Danza con la danza macabra. Spiega Greco, tra gli artisti presenti. "Tutto nasce da una vecchia danza macabra realizzata a Lubecca nel 1463. Di quest'opera, distrutta definitivamente dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, esistono delle riproduzioni".

"Tre anni fa ad alcuni artisti venne inviato in copia anastatica di un vecchio volume che riproduceva particolare per particolare l'opera. Gli artisti dovevano elaborare l'immagine, dialogare con lei, attraverso il libro. Non fare un'opera a parte, ma proprio interagire con le pagine scritte e con le splendide illustrazioni in cui si dispiega, secondo l'iconografia tipica, la teoria di tutte le classi sociali al cospetto della morte".

Greco ha risolto il rebus dell'opera ideando una sorta di giro dell'oca con le figure del folle ballo, con all'interno un suo intervento diretto, un teschio, "forte, materico". Con Greco, altri italiani scelti per questa insolita rappresentazione, già divenuta uno splendido catalogo, sono Franco Rasma, Ernesto Tatafiore e Giampiero Zanzi ideatore nelle Isole Borromee de Lo spirito del lago.