Scorcio di San FermoScorcio di San Fermo

Alla base l'amicizia – Non manca la storia, la tradizione, l'affetto per quel borgo dalle lontane origini e dal fascino nascosto. Come ormai accade da più di 20 anni, anche il 2008 vedrà la vivacità degli artisti e delle loro opere brulicare nel borgo varesino. 4, 5 e 6 luglio, tre giornate per una rassegna intensa ancorata nelle origini del rione cittadino, fortemente voluta e protratta nel tempo, non senza fatica e impegno da parte di quel gruppo 'Amici di San Fermo' che vede presidente Patrizia Bonacina e come vice Luisa Oprandi. Una storia che ha trovato spazio anche in un libro, pubblicato nel 2006 da Macchione Editore: 'Quel borgo di Varese chiamato Penasca', a ripercorrere le vicende del luogo fin dall'epoca dei celti. Il volume e il CD 'Vecc…e giuin'  con poesie di Natale Gorini e musiche di Simone Folador sono disponibile nei giorni della rassegna varesina.

Dalla A alla Z – La 27° rassegna d'arte aprirà i battenti sabato 5 luglio alle ore 19.00. L'affluenza artistica è come sempre notevole; quest'anno i partecipanti sono ben 65. Tra questi artisti più o meno noti della città, e personalità che da tempo sono vicini al borgo. Alcuni nomi già ospiti di quest'ultimo nello studio della pittrice Enrica Turri Bonacina, nelle diverse manifestazioni che l'hanno visto scenario di eventi nei mesi scorsi. Da Simona Zonca, Sandro Sardella, Coralie Maneri, Gianpiero Castiglioni e Sergio Colombo. Nella serata di venerdì 4 verrà presentato al pubblico il piatto collezione Anno 2008 per la cui realizzazione quest'anno è stato scelto proprio quest'ultimo artista. Ma tanti altri i nomi degli assidui partecipanti alle manifestazioni artistiche che si svolgono in città, Emilio Corti, Marco Zanzottera, Ignazio Campagna, Alberto Nicora, Spartaco Polesi, Eugenio Ricci, Massimo Conconi, Carlo Proverbio, per citarne alcuni. E ancora varesini come Piero Cicoli, Guglielmo Siega e Angelo Bertoglio.

Volume sul borgo di PenascaVolume sul borgo di Penasca

Programma della rassegna – Ogni momento previsto nei tre giorni di festa permette ai diversi luoghi visitati, di tornare all'originario splendore e prendere vita grazie alle arti che lo animano. Alle 21.00 di venerdì un percorso che ha inizio in via Rienza, e procede in direzione del Santuario dei Santi Fermo e Rustico, con letture e musiche organizzato da Luisa Bertolatti, Simone Folador, Natale Gorini e Marco Tibiletti. E' questo il momento in cui le strade e i muri di Penasca si arricchiranno definitivamente di poesie, riportate su dei pannelli; opere che si inseriranno accanto a quella galleria all'aperto esitente dal 2000, che vede una ventina di creazioni di artisti di vario livello colorare i muri del borgo. Un tocco creativo a continuare la storia del nucleo cittadino. Ancora per le vie di questo, il giorno seguente quando alle 20.00 si esibirà il gruppo folkloristico 'Sem chi insci'. A seguire l'inaugurazione ufficiale della rassegna alla presenza delle autorità. E' questo il momento della presentazione della mostra, allestita all'interno del Santuario, dedicata allo scultore Oreste Quattrini. Del maestro fiorentino di nascita, verranno esposte alcune sculture in cotto dedicate al tema della maternità, affiancate da disegni e formelle in bronzo. L'artista, scomparso nel 2005, è così ricordato dal borgo, come era accaduto per Mario Sole (1919-2004); è presente con la sua arte anche un altro grande scultore scomparso nello stesso anno, il gemoniese Floriano Bodini. Anche nell'edizione 2008 verrà conferito il 'Premio Penasca', pergamena e volume sopra citato, ad una persona che si è distinta con le sue azioni di cuore nel borgo e con la sua gente, come è avvenuto in passato per Catia Gagliotti.

Spazio per tutti – Nel pomeriggio di domenica, dalle 17.30, è previsto un momento dedicato all'animazione per bambini. Verrà messa in scena nella Curt di Marzo, la fiaba 'Portatore di baci' di Roberto Piumini. Alle 23.00 la manifestazione si concluderà alla presenza degli artisti che hanno fatto e continuano a fare grande questa rassegna varesina, che in quest'edizione, come nella precedente, non vede più la partecipazione degli artigiani. Ma Penasca, si mostra e nasconde contemporaneamente; borgo aperto al pubblico che parteciperà alla rassegna, ma a volte geloso, protettivo di quegli angoli ancora riservati agli artisti di un tempo, ai rustici del cuore del borgo, alle tradizioni, ai legami sinceri come l'amicizia. Valori forti che proteggono la genuinità del passato e ne permettono il trasporto nel futuro.