La mostra dal titolo La gloria dell'invisibile, presenta alcune tele recenti del grande artista di origine romana Claudio Olivieri.
La luce è uno dei punti fondanti la sua poetica artistica che, dagli anni settanta, presenta una coerenza, una continuità e un'essenzialità inconsuete nell'arte contemporanea.
Una luce intensa al centro della tela si fa strada, emergendo tra due campiture esterne colorate che, quasi la inquadrassero, si interpongono tra la luce e lo spettatore. È una luce in costante movimento, vibrazione, come se dall'interno dell'opera cercasse di affiorare, diffondersi, irradiarsi.

Abbiamo la percezione di assistere a un evento che si sta dischiudendo ai nostri occhi, in una continua dialettica, in un ritmo costante di chiusura e apertura, di inspirazione ed espirazione, di un battere e di un levare. Come in un respiro del cosmo. E l'opera accade, davanti a noi, grazie a un acceso cromatismo, fatto di velature sottili, di lievi sfumature, nei toni chiari del giallo, del bianco, dell'azzurro…

La tela non rappresenta ma presenta nel tempo un evento che ci conduce alla soglia del mistero.
Per Olivieri, la tela è infatti il passaggio dal visibile all'invisibile. Le forme assumono un carattere incerto, fluttuante, sospeso. Segnano il sorgere d'un senso, la nascita del racconto del fragile irrompere di una luce originaria, fatta di modulazioni delicate, sottili. Esaltando il valore cromatico del colore, l'artista crea un universo spirituale, uno spazio sospeso, metafisico. Attraverso tenui modulazioni, talvolta quasi impercettibili, ci immergiamo in uno spazio di luce. È un'apparizione, colta come in attesa di dileguarsi, di svanire, per poi risorgere. E le campiture esterne si squarciano su questa "rivelazione". Diventano porte che si aprono sull'infinito. Si pongono come veli di meditazione, diaframmi di contemplazione, tende colorate che lasciano intravedere il divino, per poterlo proteggere, custodire. Sono veli che lasciano scorgere una visione, quasi si trattasse della manifestazione della shekinah, della gloria divina, di una presenza inaccessibile che può essere solo suggerita, evocata, ma non posseduta né manipolata. È una luce inafferrabile che dall'al di là di una realtà senza tempo, accede al nostro mondo per irradiarlo e trasformarlo.

Meditazione e raccoglimento sono le chiavi di lettura per entrare in questo mondo fatto di silenzi, ricolmi di una pienezza infinita. È la gloria dell'invisibile.

Andrea Dall'Asta SJ

CLAUDIO OLIVIERI
La gloria dell'invisibile

Dal 21 marzo all'11 maggio 2013
Milano, Galleria San Fedele
Orari: dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 19.00
chiuso i festivi e dal 25 marzo al 1 aprile, dal 25 al 28 aprile
aperto lunedì 22 e lunedì 29 aprile
a cura di Andrea Dall'Asta