Vittorio SgarbiVittorio Sgarbi

E' una bella estate questa per Milano. La prima con l'imprinting  e il marchio di fabbrica di Vittorio Sgarbi. Bella di mostre e di polemiche 'spumeggianti'; di non pochi incidenti di percorso. Funestato come è stato il viaggio di avvicinamento a questo luglio caldo, non solo dai teatrini della censura e dagli oltraggi alla donnona di Botero, ma anche dalla improvvisa scomparsa di Maurizio Sciaccaluga, come dai sospetti adombrati sul giovane ex collaboratore di Sgarbi, Alessandro Riva. Ciò non toglie che l'iniziativa promossa dall'Amministrazione comunale, La Bella Estate, offra un variegato ventaglio di proposte, una sorta di sfida lanciata a Roma e a Venezia e il rilancio, in pieno Sgarbi style, di Palazzo Reale, sede espositiva principe della città.

Sono ben quindici le mostre promosse dal Comune di Milano in cui Palazzo Reale la fa da padrone. La dimora storica è sede di sette eventi: primo fra tutti un'esposizione che presenta le opere dell'ultimo decennio di lavoro del maestro colombiano Fernando Botero (6 luglio- 16 settembre). Un assaggio della sua arte è gratuitamente visibile a tutti: sei grandi sculture sono disposte tra l'esterno del Palazzo, lungo Corso Vittorio Emanuele, in Galleria, al Castello Sforzesco e in Stazione centrale.

Al grido "Alla Biennale non li avete visti, ve li mostriamo noi" ecco Arte italiana 1968 – 2007. Pittura (13 luglio – 11 Novembre), curata proprio originariamente da Alessandro Riva e Maurizio Sciaccaluga; una raccolta di più di 200 opere per un excursus che riassume la grande produzione pittorica italiana degli ultimi quarant'anni, uno dei cavalli di battaglia dell'assessore e della sua campagna per la rivalutazione della pittura figurativa nazionale. Ivan Theimer (6 luglio – 16 settembre),  è invece un'ampia retrospettiva dedicata allo scultore di fama internazionale d'origine morava, conosciuto ai più per le opere francesi, tra le quali il monumento alla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino per il Municipio di Parigi.

Da non perdere l'occasione di vedere una tra le opere più significative di inizio ‘900, Il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Nel centenario della morte dell'artista il Comune ha deciso di trasferire una tra le sue più importanti opere dalla sede di Villa Belgiojoso alla Sala delle Cariatidi dell'antica dimora reale. Fino al 16 di settembre sarà esposta la versione definitiva dell'opera che nasce dopo una serie di prove e riadattamenti, conservati come quadri indipendenti in altri musei milanesi; significativa è "Fiumana" esposta alla Pinacoteca di Brera.

Un'oera di Wainer VaccariUn'oera di Wainer Vaccari

Interessante la retrospettiva dell'opera di Gianfranco Ferroni (6 luglio – 16 settembre), artista toscano esistenzialista, la cui produzione è messa a confronto con dipinti di altri autori quali Boccioni, Dix, Freud, Giacometti, Hockney, Blake, López García, Morandi.
Si continua con la pittura di Mario Cavaglieri (13 luglio – 11 novembre). Dopo molti anni di assenza le sue tele dai "colori primordiali" arrivano a Milano con un'esposizione curata da Vittorio Sgarbi, che ha già ottenuto grande successo a Rovigo.

E ancora Giò Ponti Designer, di cui sono esposti una settantina di pezzi che ne ricostruiscono l'attività di grande architetto e designer, tra le figure intellettualmente più vivaci a Milano e sul territorio nazionale dagli anni '20 in poi.

Se per le vie del centro vi incuriosiscono le sculture che illuminano il vostro passeggio serale, non potete perdere la mostra Marco Lodola. Lodolandia, allestita al Castello Sforzesco nella sala Viscontea dal 3 luglio al 16 settembre.
Per gli amanti del contemporaneo, due mostre di grande attualità. Stephan Balkenhol, artista tedesco che presenta al PAC di Via Palestro la sua prima importante personale, con sculture lignee realizzate appositamente per Milano. Poi Julian Schnabel: paintings 1978-2006, mostra che giunge da Roma alla Rotonda di Via Besana, dedicata al multiforme talento creativo dell'artista statunitense recentemente premiato con la Palma d'oro a Cannes 2007.

Altra sede, il Museo di Storia Contemporanea, presenta The Lydia series, gli studi di Antonio Ciccone per il ritratto della moglie di Robert Forbes dal 27 giugno al 22 luglio e "La mia Africa" con Alberto Moravia dal 27 luglio al 16 settembre, mostra fotografica curata da Lorenzo Capellini, fotografo che ha accompagnato lo scrittore nel viaggio in Africa del 1979.

Un'opera contestata di Vade RetroUn'opera contestata di Vade Retro

E ancora alla Stazione Centrale dal 17 luglio al 16 settembre, "Nevrotici Metropolitani", una serie di 40 sculture monumentali di Kurt Laurenz Metzler, artista svizzero contemporaneo.
Sempre nella "Bella estate di Milano" è incluso lo studio realizzato da Pablo Picasso per "Les Demoiselle d'Avignon" del 1907, visibile all'Exhibair dell'Aeroporto di Milano Malpensa.

In ultimo, la mostra "Vade Retro. Arte e Omosessualità", curata da Eugenio Viola, ideata da Vittorio Sgarbi, a Palazzo della Ragione in Via Mercanti. L'esposizione avrebbe dovuto aprire i battenti il 10 di luglio, ma data la natura e i soggetti delle opere, le polemiche non sono mancate. A seguito della conferenza stampa, sono intervenuti atti di censura e divieti per i minorenni. Provvedimenti che, a quanto sembra, non sono bastati per aprire le porte al pubblico. La rassegna provocatoria chiude prima di aprire e cambia sede, sarà riallestita, forse, a Napoli, lasciando incuriositi e un po' basiti i milanesi. E non solo loro.