La Maddalena a MorazzoneLa Maddalena a Morazzone

Tra bilanci e progetti – Una sala gremita, quella adiacente la biblioteca di Morazzone, è stata il segno tangibile dell'interesse che i varesini nutrono nei confronti del Medioevo e della riscoperta delle radici storiche delle perle monumentali della nostra provincia. Anche Morazzone non è da meno e l'Amministrazione del paese, proprio in occasione del convegno di sabato scorso – che ha visto come momento fondamentale la presentazione dell'ultima fatica letteraria di Elena Percivaldi "I Lombardi che fecero l'impresa", ha messo sul piatto un progetto davvero ambizioso. Si è parlato di approfondire le ricerche sullo scheletro rinvenuto durante la campagna di scavi nel sito della Maddaena, avvenuta nel 1992/93 e 2007 – commissionato dalla Parrocchia e curato dalla Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – e di istituire un museo proprio a fianco della zona archeologica che possa raccogliere tutti i reperti ritrovati.

Il progetto del 2008 – Consolidamento, risanamento e realizzazione di un percorso espositivo e segnaletico. Questi i cardini del progetto di recupero, portato a termine nel 2008, voluto dalla Parrocchia e curato dallo studio associato Mazzucchelli-Pozzi di Morazzone, che ha interessato la chiesetta di Santa Maria Maddalena, una tra le protagoniste del convegno di sabato. L'insieme degli interventi è stato finalizzato ad arrestare i fenomeni di degrado riscontrati, pur limitati in gran parte a manifestazioni superficiali, e a conservare i materiali e i manufatti esistenti nello stato in cui si presentano oggi. La successiva pavimentazione interna ha conferito maggiore dignità al sito archeologico: la geometria di posa è stata studiata con l'intento di identificare metaforicamente le tracce delle murature di una delle tombe quadrangolari di epoca romana risalente al I secolo dopo Cristo, che occupava la sommità della collina della Maddalena così da renderne memoria. La segnalazione delle sepolture interne al perimetro della chiesa ha avuto, invece, lo scopo di rendere chiaramente visibili e riconoscibili le tracce dei sepolcri. Per concludere, il progetto ha previsto la realizzazione di un percorso espositivo che ha inizio ai piedi della collina della Maddalena e che, attraverso pannelli tematici, è in grado di fornire al visitatore informazioni sulla storia, i ritrovamenti e le operazioni di restauro.

 

I relatori dell'incontro "Il Seprio nel Medioevo"I relatori dell'incontro "Il Seprio nel Medioevo"

Un nuovo museo? – Dove raccogliere gli importanti reperti storici ritrovati durante gli scavi se non in un museo ai piedi della collina della Maddalena? "Ci vorrà qualche anno per raggiungere questo obiettivo – fa sapere il Sindaco di Morazzone, Matteo Bianchinel frattempo ci stiamo attrezzando per allestire una sede museale nel palazzo comunale. Non sarà molto grande ma questo passaggio è fondamentale per poter chiedere alla Sovrintendenza di acquisire i nostri beni archeologici, ampolline, anfore, corredi… Anche il famoso scheletro ritrovato in una sepoltura della collinetta verrà accolto nel museo, ma prima sarà sottoposto ad ulteriori analisi di antropologia forense per determinare con precisione la razza, il sesso, l'età, la statura e l'epoca della morte tramite l'indagine del carbonio 14. Da non dimenticare che con le indagini di antropologia molecolare si potrà determinare il DNA e i possibili rapporti di parentela con morazzonesi contemporanei. Da ultimo, con indagini di microscopia elettronica e con metodi radiologici, potremo risalire alle patologie o ai traumi che hanno causato la morte". Il contenuto del convegno dello scorso 15 maggio e i risultati delle indagini condotte dall'Università dell'Insubria sullo scheletro saranno raccolte in un corposo volume, edizione "Il Cerchio", che sarà pubblicato il prossimo inverno.