Le celebrazioni organizzate in occasione dei 450 anni dalla nascita di Claudio Monteverdi, il grande compositore esponente della musica barocca, originario di Cremona, sarà uno dei più importanti eventi culturali che si svolgeranno in Lombardia nei prossimi mesi a partire dal 7 aprile prossimo.
La definizione di musica barocca, adottata attorno agli anni Venti del Novecento per individuare una precisa epoca musicale, può apparire ingannevole se porta a pensare a un tipo di composizione eccessivamente esuberante, ampolloso. In realtà, questa nuova visione musicale rappresenta un insieme di innovazioni stilistiche e tecniche di grande portata, sviluppatesi a partire dagli ultimi anni del Cinquecento con la Camerata fiorentina, che preludono alla nascita dell'opera classica e trovano in Claudio Monteverdi una delle figure certamente più rappresentative.
Un programma fitto di eventi
Importante quindi celebrare con la dovuta enfasi l'anniversario della sua nascita. Avvenimento che si presta a coinvolgere oltre alla città di Cremona, anche Mantova e Venezia, dove il musicista visse e lavorò, senza dimenticare i numerosi collegamenti che è stato possibile creare tra questa ricorrenza, la grande musica, l'arte e l'artigianato di un territorio estremamente ricco dal punto di vista culturale e turistico.
A questo punto, diventava fondamentale partire dagli strumenti musicali del periodo barocco, visto che Cremona è la patria del violino con i suoi laboratori artigiani che rappresentano un'eccellenza mondiale nella liuteria e nel restauro di antichi strumenti d'epoca. Non dimentichiamo che questa tradizione è considerata dall'Unesco un patrimonio immateriale dell'Umanità.

Né si poteva rinunciare ai collegamenti con l'arte
, a partire dal Caravaggio con il suo "Suonatore di liuto", opera che arriva da un prestito della Galleria Whitfield di Londra, per finire con una Mostra monografica su Luigi Miradori, detto il Genovesino, che tratteggia la sua evoluzione artistica dal picaresco al gusto per la ritrattistica, anche profana, di cui ha lasciato nel territorio pregevoli esempi.

La presentazione a Milano e qualche anticipazione
Durante la presentazione al Palazzo della Regione, alla presenza dell'assessore alle Culture, Identità e Autonomie, Cristina Cappellini, e del Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, il Sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti non ha nascosto l'orgoglio per la capacità di fare sistema da parte delle istituzioni coinvolte, grazie all'efficace sinergia tra pubblico e privato, che ha consentito di realizzare un programma ricchissimo di contenuti e spunti che rappresenta un messaggio di bellezza e umanità per il mondo intero. Concetto ribadito dal Presidente Maroni che ha ricordato come in Lombardia vi siano ben 10 siti che fanno parte del Patrimonio mondiale Unesco, sui 50 presenti in Italia. Siti, che, purtroppo, ancora pochi conoscono.
Per quanto riguarda le manifestazioni monteverdiane dobbiamo per forza essere sintetici, rimandando al programma completo sul sito www.monteverdi450.it. Qualcosa però è giusto sottolineare in modo più evidente, come la Mostra "Monteverdi Caravaggio" prevista dall'8 aprile al 23 luglio 2017 al Museo del Violino; quella del Genovesino dal 29 settembre al 6 gennaio 2018 alla Pinacoteca; e quella sulla Cremona del Seicento, intitolata "A peste, a bello, a fame, libera nos Domine", al Palazzo Comunale dal 6 ottobre al 31 dicembre.
Per quanto riguarda la musica, da non perdere l'inaugurazione prevista il 5 maggio con l'Orfeo all'Accademia bizantina, e il 20 dello stesso mese il concerto Istanbul, con Jordi Savall. Ma non mancheranno anche spettacoli di marionette (compagnia Carlo Colla), e altri spettacoli di musica in palazzi storici, anche privati, chiese barocche, giardini, cortili, ecc. Come già accaduto in passato, il Monteverdi Festival andrà in crociera sul Po, il 2 e 3 giugno, per collegare attraverso altre manifestazioni artistiche e musicali le città di Cremona, Mantova e Venezia.
Un evento da non perdere, non solo per gli amanti della musica, la cui importanza, peraltro, ce la ricorda lo stesso librettista della favola "Orfeo" di Monteverdi, Alessandro Striggio, quando nel Prologo fa dire: "Io la Musica son, ch'a i dolci accenti/ so far tranquillo ogni turbato core/ ed or di nobil ira, ed or d'amore/ posso infiammar le più gelate menti".