Monte San GiorgioMonte San Giorgio

Non è così semplice ricevere l'approvazione dell'Unesco. Il nostro paese è ricco di siti bellissimi, di storie millenarie, di arte, cultura e architettura, ma per essere annoverati tra i siti Patrimonio dell'Umanità bisogna avere altro, bisogna avere qualcosa di unico. Qualcosa che non si trovi in nessun altro posto sulla faccia del pianeta.

E il Monte San Giorgio questo quid ce l'ha per davvero: è l'unico sito fossilifero e paleontologico al mondo con reperti che coprono un lunghissimo periodo millenario, il che ha permesso agli studiosi di vedere sul campo l'evoluzione di alcune specie animali e vegetali. E tutto questo vale sia per la parte del Monte San Giorgio all'interno dei confini elvetici, che ha già ricevuto il benestare da parte dell'Unesco qualche anno fa, sia per la parte italiana del sito, che oggi si prepara al suo momento di gloria. La procedura è durata anni di lavoro, di scartoffie necessarie, di burocratici ed inevitabili momenti di attesa, ma ora siamo al dunque.

Interrogato sul momento che oggi vive il "nostro" Monte

Emanuele BelomettiEmanuele Belometti

San Giorgio, Emanuele Belometti, Sindaco di Clivio e capofila del progetto dopo l'ex primo cittadino di Viggiù Federico Rizzi, ha risposto in questo modo, usando una metafora ciclistica: "Siamo all'ultimo chilometro del Mortirolo. Il percorso è stato lungo, duro e difficile, ma siamo praticamente all'ultimo chilometro perchè la commissione tecnica dell'Unesco, la UCN, ha espresso in questi ultimi giorni un parere ampiamente favorevole per l'estensione dell'area a protezione mondiale Unesco anche sul versante italiano del Monte, comprendendo i cinque comuni di Clivio, Saltrio, Viggiù, Besano e Porto Ceresio. Si tratta di un parere favorevole del tutto incondizionato, e questo lascia pensare che non ci saranno opposizioni nell'assemblea plenaria dell'Unesco che si terrà a Brasilia tra il 25 luglio e il 3 agosto prossimi".

Durante l'intervista della nostra trasmissione Info@cultura (in onda su La6 tv domenica 20 giugno alle 20,45) al site manager del progetto, Alberto Marchi, abbiamo chiesto che cosa significhi nella pratica delle cose per il Monte San Giorgio diventare patrimonio Unesco: "E' stato un obiettivo ambizioso che non avremmo potuto raggiungere se non ci fosse stato sin dal 2001 il

Alberto MarchiAlberto Marchi

consenso dei 5 comuni, senza dimenticare poi i ruoli giocati da Comunità Montana, Provincia di Vasese e Regione Lombardia e il sostegno tecnico del Ministero Italiano per gli Affari Culturali e per l'Ambiente che ha un ufficio dedicato allo sviluppo di questi dossier e alla valutazione delle candidature".

"Così siamo arrivati in cima al Mortirolo, ma probabilmente abbiamo ancora altri passi, in quanto il mantenimento dell'elevato standard che è stato riconosciuto sarà motivo di un grande lavoro da parte di tutti gli enti. Da parte nostra c'è anche l'ambizione di lavorare in sinergia con la parte svizzera come è stato per la candidatura. Questo è, a mio avviso, un altro motivo di prestigio del Monte San Giorgio, ovvero di aver lavorato in perfetta armonia (come tutte le coppie con alti e bassi evidentemente) raggiungendo insieme questo obiettivo. Il mantenimento dello standard sarà un compito non indifferente, ma la buona volontà c'è, le idee anche. Siti transnazionali ne esistono altri, evidentemente. Siti con un piano di gestione unico transnazionale non ancora e il Monte San Giorgio già si pone in avanguardia". 
L'intera intervista sarà disponibile sul nostro portale a partire da lunedì 21 giugno.