
Lo scopo però è unico: fornire al grande pubblico strumenti di lettura per comprendere la nuova arte che nel Novecento cambia radicalmente "nel modo e nel fare" e non si occupa più del bello ma neanche del vero oggettivo e, quindi, richiede al fruitore uno sforzo interpretativo maggiore. Ma proprio questo è il compito delle Mostre: essere laboratori di pensiero e di cultura.
L'arte unisce i popoli
Se negli ultimi tempi certe scelte economiche potrebbero, in qualche modo, far pensare a una possibile creazione di steccati tra Stati Uniti e Italia, per fortuna c'è sempre l'arte che, al contrario, resta uno strumento importante per sviluppare il dialogo tra i Paesi.
Un dialogo, quello tra USA e Italia, improntato a un fruttuoso scambio di idee, ispirazioni, visioni, convinzioni, competenze che in passato ha dato grandi frutti, e li darà anche in futuro. Ne è convinto il Console Generale, Ambasciatore americano in Italia, Philip Reeker che, durante la presentazione della Mostra, ha ricordato come l'amicizia tra i due popoli, collegati da radici comuni – anche grazie ai molti italiani che sono approdati negli USA per lavorare e studiare – abbia portato alla creazione di culture sfaccettate, complesse ma anche molto integrate.
D'altra parte, quando parliamo di Stati Uniti e Italia, viene
automatico pensare ai migranti che lasciarono le nostre terre per cercare fortuna in quel grande Paese. Ma non vi furono solo i cosiddetti "viaggi della speranza". Anche l'arte italiana, attraverso alcuni dei suoi rappresentanti più dinamici, tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, spostò la sua attenzione verso il Nuovo Mondo, con viaggi, soggiorni, approcci, in modo inizialmente spontaneo poi sempre più ragionato.

I viaggi per conoscere il Nuovo Mondo
Qualche esempio. Fortunato Depero che soggiorna a lungo negli Usa dal 1928 e Ugo Mulas che fotografa la Grande Mela negli anni 1967/68. L'incontro tra l'arte italiana e quella americana avviene, secondo lo storico Francesco Tedeschi, sul terreno neutro e paritario dell'internazionalità con attenzione al futurismo, oltre una certa mitografia fascista, e alla metafisica, come collegamento tra modernità e tradizione.
Dagli artisti americani, gli italiani cominciano ad apprezzare i grandi formati, per dare forza visiva maggiore alle opere e imparano ad avere maggiore libertà, consapevolezza dei propri mezzi, attraverso un più spiccato individualismo. Forse meglio di qualsiasi affermazione astratta è utile un pensiero di Toti Scialoja che dice: "La pittura americana mi ha insegnato ad essere libero, sperimentale con me stesso… Libero, crudelmente sincero ed umile con me stesso".
Museo del Novecento e Gallerie d'Italia, due mostre nel cuore pulsante di Milano

I temi affrontati sono La metafisica dell'America, Un futurista a New York, Corrado Cagli e la Corner Art Gallery, New York immaginata, La fine del sogno americano? Al quarto piano, nella sezione archivi sono presenti i lavori fotografici di Ugo Mulas con immagini di Duchamp, New York, il viaggio e l'incontro con due artisti americani, David Smith e Alexander Calder, fino alla Biennale di Venezia del 1964 e all'incontro con Andy Warhol.
Presso le Gallerie d'Italia, in piazza della Scala al 6, dove in otto sezioni si toccano i seguenti temi: 1949, Museum of Modern Art, La scoperta dell'arte italiana, Colloqui americani, Dialoghi transatlantici, Lezioni americane e collezionismo, Milano – New York, Roma – New York, Verso una nuova immagine.

Una riflessione
Il limite di queste mostre, che comunque sono di notevole interesse, forse è l'affollamento di opere, di diverse tecniche, stili, linguaggi, correnti, non semplici da collocare e interpretare, soprattutto per chi non è esperto, anche se riescono a fornire nell'insieme un'idea complessiva dell'America, vista nel Novecento come luogo immaginario ma anche come scoperta di un altrove che in breve viene riconosciuto come proprio e vissuto come tale, senza più egemonie o sudditanze.
Dalla mostra è scaturito un ricco catalogo con contributi di numerosi studiosi, oltre al curatore Francesco Tedeschi, per 280 pagine, 240 a colori, 40 euro, edito da Electa.
NEW YORK NEW YORK. Arte Italiana: la riscoperta dell'America.
Dal 13 aprile al 17 settembre 2017
Museo del Novecento, Via Marconi 1
www.museodelnovecento.org
Gallerie d'Italia, Piazza della Scala 6
www.gallerieditalia.com