Lo scorso venerdì 7 giugno si è concluso il primo ciclo di conferenze organizzato dalla Società per gli Studi Patri di Gallarate con la collaborazione del Gruppo Archeologico del dopolavoro ferroviario di Gallarate.

Relatrice della serata, la dott.ssa Luisa Alpago Novello Ferrerio, che proprio quest'anno festeggia i suoi cinquanta anni come ispettore onorario della Sovrintendenza.

Una serata vista come omaggio alla dott.ssa Alpago, che fino a pochi mesi fa ha ricoperto anche la carica di conservatrice del Museo Archeologico di Arsago Seprio. Una serata divenuta occasione per un salto indietro nel tempo, a quel 1963 quando cominciò l'avventura della dott.ssa, in un viaggio negli ultimi cinquanta anni dell'archeologia varesina vissuti sul campo.

Ma chi è l'ispettore onorario? Ben l'ha spiegato la dott.ssa Ferrerio, partendo dalla propria esperienza personale: era il 1963 quando il Sovrintendente di Milano, Mario Mirabella Roberti, la nominò ispettore onorario, con lo scopo di collaborare con gli enti istituzionali nel controllo del territorio. Un lavoro privo di compensi, sul campo, in anni in cui la tutela era difficile, soprattutto nei cantieri edilizi.

La figura di ispettore onorario assunse grande importanza, specie negli anni Ottanta, quando oltre alla dott.ssa Alpago erano attivi altri importanti nomi, quali Sandro Deiana e Carlo Mastorgio. Gli ispettori onorari operavano a fianco dei Sovrintendenti, informando di scavi non controllati, di cantieri in procinto di iniziare, spesso tenendo i rapporti fra la Sovrintendenza e i Comuni.

Un impegno spesso gravoso, ma di importanza fondamentale, per la tutela del territorio: la dott.ssa Ferrerio ha ricordato solo alcuni dei cantieri da lei segnalati e seguiti: la necropoli presso il calzaturificio Ferrerio a Somma Lombardo, la strada romana emersa durante la costruzione del Gigante di Somma, la cisterna romana in Via Cattaneo e la tomba della Matrona ad Arsago Seprio.

Cinquanta anni non sono poca cosa, ma sono ricordi, riconoscimenti, come la lettera ottenuta dopo i primi venticinque anni di impegno, incontri. Fra le tante persone con cui ha condiviso il cammino la dott.ssa Alpago ha ricordato più volte la compianta dott.ssa Binaghi Levi, Funzionario del varesotto fino al 2004.

Per chiudere, una nota personale. Un giorno il nipote della dott..ssa Alpago Le chiede se sia pagata per il suo impegno costante. Alla sua risposta negativa, spontanea la domanda, perché fare questo lavoro. Una risposta, in poche parole: sfruttare i propri talenti per il bene comune, in questo caso la conoscenza storica.