Intervista a Martino RossoIntervista a Martino Rosso

"I Signori della Brughiera", armati fino ai denti, raccontano una storia antichissima – Visitiamo la mostra allestita al Museo di Arsago Seprio, eccezionalmente accompagnati dall'Assessore Martino Rosso, dal Conservatore onorario Luisa Alpago-Novello Ferrerio e da Barbara Grassi, curatrice della mostra e del catalogo e funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia.

Il Museo di Arsago Seprio raccoglie nelle sue tre sale i reperti archeologici provenienti dagli scavi condotti dalla Soprintendenza nell'ultimo trentennio. Questi consentono di seguire il popolamento di Arsago e del suo territorio a partire dalla preistoria fino ai Visconti.
Dell'insediamento antico di Arsago Seprio si hanno testimonianze a partire dall' età del Bronzo finale; qui si stanziarono poi popolazioni della stirpe celtica degli Insubri che subirono dal sec. II a.C. un lento ma

Lo spazio esterno del Museo Archeologico di Arsago SeprioLo spazio esterno del Museo Archeologico
di Arsago Seprio

costante processo di assimilazione con Roma che, in età Augustea, le portò ad assumere usi e costumi romani.

Il vicus rimase fiorente fino ad epoca tardo antica; probabilmente già dall' età paleocristiana divenne sede di Pieve battesimale, dedicata a S.Vittore. Nel VII sec. d.C. vi si insediò un consistente nucleo di Longobardi formato da guerrieri e cavalieri, con le famiglie.
La presenza in quest'epoca di un personaggio di alto rango è testimoniato dallo sperone con agemina in argento deposto in una delle tombe. Va poi ricordato il giovane Arnolfo, morto venticinquenne nell' 893, la cui stirpe era illustre "ab antiquis" come è detto nell'epigrafe ora esposta nel Battistero. La famiglia capitaneale dei "de Arsago" diede i natali all' arcivescovo di Milano Arnolfo II (998-1018). Nel tardo Medioevo, Arsago entrò a far parte della signoria dei Visconti.

L'allestimento tiene conto della particolare natura del luogo e degli oggetti esposti, quasi esclusivamente appartenenti a corredi di sepolture di epoche varie rinvenute nell'area urbana e nel territorio.
Pannelli didattici fissi espongono l'evoluzione storica dell'abitato e del territorio; didascalie mobili poste nelle vetrine consentono di variarne agevolmente il contenuto a seconda delle esigenze espositive.
All'interno delle tre sale i reperti sono esposti in ordine cronologico.
Nello spazio esterno alle sale è stato organizzato un piccolo lapidario, da esso si accede all'area archeologica che conserva in vista le strutture di alcune tombe del sepolcreto di età longobarda.