La Macchina Anatomica, Cavea della Cappella Sansevero, NapoliLa Macchina Anatomica, Cavea della
Cappella Sansevero, Napoli

Nel terzo quarto del XVIII secolo, dando credito a documenti e atti notarili, vennero realizzate le celebri Macchine Anatomiche che ancora oggi sono conservate nella cavea sotterranea della celeberrima Cappella Sansevero di Napoli.
I due studi anatomici – in realtà si tratta degli scheletri di un uomo e di una donna con il sistema arterio-venoso perfettamente integro – costituiscono le presenze più enigmatiche del luogo sacro che custodisce il noto Cristo Velato.
Le Macchine Anatomiche hanno mantenuto per secoli la cosiddetta "leggenda nera" relativa al principe di Sansevero, alimentando una pletora di ipotesi circa il procedimento utilizzato per ottenere una tanto eccezionale conservazione dell'apparato circolatorio umano.
E se per il caso partenopeo si è spesso parlato del sistema di iniezioni di mercurio, nel caso della ricerca di Gianfranco Tassi si potrebbe parlare di estrusioni plastiche. 

I manichini in mostra a Castiglione sono il frutto di un elaborato processo di recupero e reinterpretazione artistica, processo che mette in luce il tema della vita e della morte, della riproduzione, del lavoro e dell'esilio, degli effetti della chimica e dell'umano vivere sul corpo di uomini e donne.

I lavori si presentano come autentici screening, come autopsie velate di significati simbolici, teatrali e

Uno dei dipinti in mostra a Castiglione OlonaUno dei dipinti in mostra a
Castiglione Olona

allegorici, così come avviene nell'opera Le morti bianche, allestita in una grande e trasparente piramide nelle sale di Palazzo Branda.

Ma nel lavoro di Gianfranco Tassi la ricerca più ardita ed intraprendente sui materiali industriali di scarto si mescola e fa presa con la ricerca grafica e pittorica,
che si rifà alla matrice schiettamente figurativa e cubista. Ancora le opere traggono linfa vitale da episodi di cronaca, da riflessioni personali dell'autore che non lesina anche l'impiego del collage e dell'innesto di frammenti di materile sintetico.

Tre le sedi espositive coinvolte nel borgo antico: Musei Civici di Castiglione Olona, Palazzo Branda Castiglioni e [MAP] Museo Arte Plastica. In occasione della rassegna, l'opera "Natività" viene esposta all'interno di una delle sale del Museo della Collegiata di Castiglione Olona, insieme ad una serie di studi e bozzetti.

Al MAP, invece, si trova un omaggio all'architettura classica, un omaggio alla proporzione gerarchica e bilanciata, all'ordine imposto dall'antico sistema di colonna, capitello e trabeazione.
L'opera realizzata in rodoid, ricostituisce il legame con la produzione industriale, con il mecenatismo che ha reso possibile l'esperienza del polimero arte, quel magico laboratorio artistico nato allo scadere degli anni '60 per volontà di alcuni illuminati mecenati della Mazzucchelli di Castiglione Olona.